Distretto culturale evoluto
Nelle Marche 17 progetti

Un momento dell'incontro
Un momento dell'incontro
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Venerdì 27 Novembre 2015, 20:30
ANCONA - Diciassette progetti, 13 di ambito locale e quattro a regia regionale.

Hanno coinvolto 400 soggetti tra pubblici e privati (129 sono imprese e 90 associazioni), per un totale di cinque milioni di euro investiti e triplicati grazie ai partenariati, per un totale di 150 interventi.

È il bilancio del Distretto culturale evoluto (Dce) della Regione Marche, tracciato in un convegno ad Ancona a quasi due anni dall'avvio. "Nato con l'intento di creare un sistema organizzato di valorizzazione delle risorse culturali, integrandolo con le infrastrutture, i servizi e i settori produttivi che ne assicurano la fruizione - ha detto Raimondo Orsetti, dirigente regionale Cultura e Turismo - i progetti hanno toccato dai settori tradizionali a quelli innovativi, basati sulle tecnologie informatiche, includendo la formazione di nuove figure lavorative e la creazione di start up". In particolare le azioni regionali hanno riguardato il Progetto Adriatico di creazione di network e imprese culturali creative nell'area della Macroregione Adriatica, quello di Urbino Città Ideale, con servizi di gestione degli alloggi, degli eventi espositivi e di un Bistrot sull'enogastronomia marchigiana, assieme ad un intervento sui servizi agli spettacoli dal vivo e ad uno sul cinema.

Per il presidente della Regione Marche, Luca Ceriscioli "al di là dei risultati, il primo successo è stato mettere insieme comparti separati che oggi seguono percorsi comuni, aprendo una nuova strada". "Una strada - ha rimarcato l'assessore regionale alla Cultura e al Turismo Moreno Pieroni - che intendiamo proseguire utilizzando sempre più fondi comunitari, nella consapevolezza che la cultura rappresenta un volano economico indispensabile per la crescita anche occupazionale della nostra regione".

Ma a parlare del Dce c'erano oggi anche i protagonisti diretti: Francesca Merloni, artefice principale del riconoscimento Unesco di Fabriano come Città Creativa, città candidata ad ospitare il meeting internazionale del 2017, e Iginio Straffi di Rainbow, promoter del progetto Play Marche, che con un'animazione scaricabile dal computer illustra ai bambini 15 siti del maceratese avvalendosi di altrettanti storici ciceroni. "L'industria leggera della cultura e delle idee - ha detto Straffi, papà delle Winx - ha ormai sostituito quella pesante della meccanica e della manifattura. Abbiamo il Dna della creatività nel sangue, sfruttiamolo, in questo settore c'è tanto da fare". "Io - ha aggiunto Francesca Merloni, nipote del fondatore delle aziende di famiglia Aristide Merloni - sono il ponte ideale tra questi due mondi, e grazie alla mia attività per Fabriano, nata col Festival Poiesis, ho potuto vedere come la cultura sia uno strumento per incrementare la coesione sociale. Oggi vorrei creare una costellazione di città che facendo capo a Fabriano portino avanti un progetto culturale comune".
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