ANCONA - Se il menù di Natale è importante, lo è altrettanto la decorazione della tavola che va vestita a festa. La mise en place deve uscire dall’ordinario ed è l’occasione per utilizzare tovaglie preziose del corredo, servizi eleganti e divertirsi con il verde scuro, il rosso, l’oro e l’argento. Scelte tradizionali per chi ama il classico allestimento, anche se le feste potrebbero essere l’occasione per sorprendere familiari ed invitati e dare un altro ritmo al cenone. Soprattutto in questi giorni in cui stare insieme è ancora più importante.
I consigli
«Senza necessariamente esagerare e spendere molto – consiglia l’architetto, event designer, titolare del concept store “Miriam Montemarani” a Jesi, all’angolo tra le piazze della Repubblica e Gaspare Spontini, sotto all’arco del Magistrato -. «L’allegria di una tavola inebria l’animo e crea abbinamenti che si legano agli ingredienti, all’abilità del buon vivere ed ogni benvenuto che si rispetti, dopotutto, non a caso, parte da un calice. L’arredo e la mise en place – osserva - sono l’espressione sociale di chi siamo, di cosa facciamo e di cosa ci piace. Non c’è bisogno di sacrificare ricordi, di rinunciare ai soliti piatti, bicchieri, posate, tovaglie ma è sufficiente inserire qualche novità per rendere più moderno ma più di tutto ancora più speciale l’allestimento».
Le sue soluzioni sono semplici ma stravolgono la tavola che diventa una palestra di stile.
Spiega che c’è «qualcosa di alchemico nel tradurre i desideri e le emozioni in una tavola che tra tecnica, praticità e ricercatezza con pochi oggetti diversi viene cambiata e resa coinvolgente e, perché no, più cosmopolitana». Un modo anche per inserire piccoli cambiamenti in un ambiente domestico rendendolo diverso, specifico a questo Natale 2021, senza stravolgerlo.
La sfida
Suggerisce di cedere all’immaginazione. Dal mondo delle fiabe ha recuperato il cavallino a dondolo, dalle leggende russe le immense sfere di porcellane coloratissime. Sfida ad essere audaci e ricorda che non si devono usare elementi che possano a tutti i costi ricordare il Natale. Le sue tavole mettono al centro piatti oblunghi che s’inspirano al blu Delft olandese, sono la cornice di candele di tutte le taglie e dai colori non sempre considerati natalizi. E poi ha un uso non convenzionale dei runner o chemin de table. Li dispone non orizzontalmente ma verticalmente, anzi trasversalmente. Strisce di colori, di disegni che accoppiano e dividono i commensali e caratterizzano ancora di più il menù delle feste.