Debutto ad Ascoli per il nuovo lavoro
di Sergio Rubini con un cast d'eccezione

Sergio Rubini
Sergio Rubini
di Stefano Fabrizi
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Lunedì 26 Gennaio 2015, 11:47 - Ultimo aggiornamento: 11:53
ASCOLI - Sergio Rubini ad Ascoli per un debutto nazionale. Fervono i preparativi al Ventidio Basso di Ascoli per mettere a punto l'allestimento di "Provando… ne dobbiamo parlare" per il debutto nazionale domani e in replica il giorno dopo. Lo spettacolo sarà poi al Teatro delle Muse di Ancona da giovedì a domenica.



Lo spettacolo - scritto da Sergio Rubini, che cura anche la regia, Carla Cavalluzzi e Diego De Silva - è prodotto da Nuovo Teatro diretto da Marco Balsamo in coproduzione con Palomar Television & Film Production, fondata da Carlo Degli Esposti. Le scene sono di Luca Gobbi, i costumi di Patrizia Chericoni, le luci di Luca Barbati.



Qual è lo spunto che l'ha portato a scrivere questo spettacolo.

Analizzare due coppie che si incontrano, si scontrano e poi si ritrovano, ma cambiate. Il tutto nel lasso di tempo che va dal tramonto di una domenica al lunedì mattina.



Vita vissuta, raccontata o fantasia.

Sono personaggi reali, ma al contempo sono anche l'espressione di riflessioni personali. Mi addentro nella vita della borghesia e prima la guardo dall'esterno poi entro nelle anime per capire e far capire le dinamiche che possano agitare le menti di quattro persone che diventano personaggi.



L'occhio dello scrittore si fonda con quello del regista: pregi e difficoltà.

Questa opera fa parte di un progetto più ampio che parte dalla scrittura, passa dal teatro per poi approdare al cinema. Quindi un modo di concepire uno spettacolo nella sua globalità e finalità. Un progetto che mi riporta nella dimensione artigianale che mi permette di approfondire il lavoro a 360 gradi e consentendomi di renderlo modificabile… plasmabile.



Un cast di primordine, che oltre a lei, vede in scena Fabrizio Bentivoglio, Maria Pia Calzone e Isabella Ragonese. Come è nata la scelta di questi nomi.

Con Bentivoglio ci ho lavorato altre volte e in questa occasione ho voluto metterlo nella condizione di affrontare un personaggio brillante… comico. Ragonese era perfetta nel ruolo che le ho individuato. Calzone l'avevo ammirata in Gomorra, e come per Fabrizio, le ho proposto un ruolo completamente diverso. Sono convinto che ne uscirà un amalgama di grande spessore e divertente.



Ha scelto Ascoli per l'allestimento, perché?

La proposta è venuta dalla produzione, la Palomar di Carlo Degli Esposti, che è marchigiana. E ho accettato ben volentieri. Inoltre, Degli Esposti ha fatto l'operazione più all'avanguardia degli ultimi tempi credendo nel progetto di Martone di portare al cinema la storia di Leopardi ne Il giovane favoloso. Una scelta che ha dimostrato l'intelligenza del pubblico che ha apprezzato il prodotto.



Il suo legame con le Marche è sicuramente dovuto anche al regista Giuseppe Piccioni che lo ha voluto protagonista ne "Il grande Blek" del 1987, come è nata quell'esperienza.

Sicuramente. Sono stato a lungo ad Ascoli nel 1986. Piccioni è stato il primo a darmi fiducia dandomi il ruolo del protagonista. Un'esperienza positiva per la mia crescita. Inoltre, le Marche sono pervase da bellezza e idee sempre in movimento: Leopardi, Recanati, Sferiterio, Pergolesi. Una regione complessa e affascinante.



Teatro e cinema, dove si trova più a suo agio.

Non c'è un luogo preciso. Quello che mi interessa è avere la possibilità di avere la massima libertà di poter lavorare come in una bottega artigiana.



Dovendo dare un consiglio a un amico per una serata a teatro o al cinema cosa consiglierebbe in questo momento.

Leggere un buon libro. Lo spettacolo va scelto anche

con… l'istinto.
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