Mara Oscar Cassiani e la danza dei nuovi media: «La rete ha creato iconografie e linguaggi, un nuovo slang con cui parlare»

Mara Oscar Cassiani
Mara Oscar Cassiani
di Elisabetta Marsigli
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Sabato 20 Marzo 2021, 12:38

PESARO - Il gesto in rete è ormai una coreografia che non ha mai fine, espressione performativa di milioni di utenti: “I am dancing in a room” di Mara Oscar Cassiani attende il pubblico di “Marche Palcoscenico Aperto. Festival del teatro senza teatri” domani (ore 19) su Youtube.

La ricerca artistica di Mara Oscar Cassiani, è principalmente focalizzata sull’elaborazione di ambienti e progetti performanti nel mezzo tra un nucleo generazionale e il loro sviluppo rituale.


Il melting pot
Un melting pot tra estratti di pop, folklore rituale, folklore digitale e del linguaggio commerciale che restituisce un’istantanea globale, un “fast food visivo” della realtà, tra kitsch, cruda ritualità e apocalisse. Lei stessa si definisce un’artista wi-fi based e lavora tra performance, coreografia, nuovi linguaggi digitali, social media e ritual clubbing. «I linguaggi che utilizzo - spiega Cassiani - derivano dai linguaggi che si sviluppano in rete, sono connessi ai nuovi media e all’uso della tecnologia. La rete ha creato proprie iconografie e linguaggi, uno slang nuovo con cui puoi parlare in internet. Lavoro molto sugli archetipi che si ritrovano sempre in rete, ma che hanno cambiato l’aspetto con cui siamo abituati a vederli».

“Danzando in una stanza” il gesto non ha mai fine: «Il gesto è andato a sostituire ciò che una volta comportava la tradizione orale. La frammentarietà del gesto vaga per la rete ed è infinito: si potrebbe seguire un hashtag per giorni e tutti potrebbero diventare performer. Magari molti non ne conoscono nemmeno l’origine ed è molto interessante vedere la propagazione di quel gesto rispetto alla sua origine. Attualmente sembra che le persone non possano più ballare, ma ognuno di noi ha continuato a farlo nella “propria stanza”, creando così linguaggi fisici misurati dalla webcam. “I am dancing in a room” riflette sulla forma che questo gesto ha preso nella sua propagazione.

Una forma calibrata sulle nostre stanze: la poetica delle camere e delle nostre webcam. Pochi gesti concentrati in un breve lasso di tempo: ecco perché le coreografie sono spesso basate sul gesto delle mani».

Mara Cassiani ha da sempre indagato il web, anche in tempi non sospetti, anche prima della pandemia che ci ha costretti a fruire degli spettacoli online: «Sicuramente il fatto che gli spazi siano stati chiusi, per tutti quelli che non lavorano su queste poetiche ha portato le persone ad essere più sensibili e a comprendere meglio questi linguaggi alternativi. Per il digitale è un momento di grande fioritura questo. Anche se siamo chiusi nelle nostre case o nei nostri confini geografici, – conclude Mara Oscar Cassiani - il movimento attraversa i nostri corpi, li ripossiede, li fa vibrare ed è in grado di unirci, superando ogni limite, trasportato dalla wifi fino a noi. Al giorno d’oggi assistiamo a una quantità di sapere e condivisione in open source mai vista prima e se non possiamo uscire, possiamo ancora godere della bellezza e della conoscenza». “I am dancing in a room” indaga la viralità contemporanea della micro coreografia in rete, in cui il gesto e insiemi di gesti uniscono milioni di utenti. Accesso gratuito su Youtube con prenotazione obbligatoria tramite eventbrite.

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