Corto Dorico 2013
Assegnati i riconoscimenti

Corto Dorico 2013 Assegnati i riconoscimenti
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Lunedì 16 Dicembre 2013, 20:25
ANCONA - Si chiusa la decima edizione del Festival del Cortometraggio di Ancona con la visione dei sette film finalisti a tema sociale e l’assegnazione dei premi Nie Wiem (ex aequo a “More than two hours” di Al Asgari e “A passo d’uomo” di Giovanni Aloi), Amnesty (a “More than two hours) , Cooss Marche (“Dreaming Apecar” di Dario Leone), della critica (a “More than two hours), del pubblico (a “Matilde” di Vito Palmieri), dei giovani (“A passo d’uomo”). Registi, attori, scenografi, produttori provenienti da tutta Italia, insieme al pubblico di Corto dorico per una delle rare occasioni in cui è possibile mostrare e far circolare il genere cinematografico della durata massima di venti minuti, grazie all’organizzazione di Nie Wiem e dei suoi volontari appassionati cinefili.



Un festival ricco di proposte, di generi e di prime volte. Lorenza Indovina (l’attrice che ha spesso lavorato con Antonio Albanese) presentava venerdì sera il suo primo corto da regista su un racconto di Niccolò Ammniti (suo compagno di vita) e poi l’abbiamo vista ieri sera recitare in “Dreaming apecar” nel curioso ruolo badante italiana di un anziano signore rumeno residente in Italia (peraltro un grande attore rumeno), un film prodotto fra glia altri anche dal regista Daniele Segre, che era in sala. C’erano anche il cortometraggio di Pippo Mezzapesa sull’Ilva di Taranto dove la vita si gioca alla riffa, del giovane marchigiano Giacomo Pecci al seguito di tre richiedenti asilo, del vicentino Ceron in un noir domestico, il bolognese Vito Palmieri col la sua geniale storia di Matilde che si scoprirà essere una bambina sorda.



E poi “More than two hours” il film dell’iraniano Alì Asgari residente a Roma che racconta la notte di due giovani a Teheran in cerca di un ospedale che possa curare senza il consenso dei genitori la giovane donna non sposata: tragico l’epilogo, perfetta la costruzione cinematografica, dalla regia all’interpretazione alla sceneggiatura; il premio Nie Wiem è stato consegnato al co-scenografo Alì Shams da Rosella Simonari del Collettivo femminile di Jesi per la piena applicazione della Legge 194.

È invece Pierpaolo Pulini della Rsu Fincantieri di Ancona a consegnare il premio Nie Wiem ex “A passo d’uomo” del genovese Giovanni Aloi su un uomo licenziato che non può pagarsi nemmeno la benzina per suicidarsi nella sua automobile,



“Abbiamo avvertito tante volte momenti di sconforto fra i colleghi – diceva Pulini ieri sera, – non bisogna lasciare sole le persone di fronte a una crisi impressionante come quella che viviamo”.



I PREMI E LE MOTIVAZIONI



Premio “Nie Wiem” al Miglior Cortometraggio d’impegno sociale (€ 2.000), assegnato dal comitato artistico dell’eponima associazione di protezione sociale che organizza e promuove Corto Dorico, ex aequo a: “More than two hours” dell’iraniano Alì Asgari e “A passo d’uomo” di Giovanni Aloi (Genova), con le seguenti motivazioni:



“Per essere riuscito, senza virtuosistiche ostentazioni tecniche, ma solo in virtù di una scrittura solida che va per sommi capi al cuore del problema e della scelta e della direzione degli attori, a raccontare una storia apparentemente piccola ma fortemente sintomatica di una condizione paradossale e quasi kafkiana di disparità di genere e a raccontarla con quella “fame di realtà” che il cinema italiano, un tempo famoso nel mondo proprio per quella sua capacità di fare di necessità (la povertà di mezzi di un paese che usciva malconcio dal secondo conflitto mondiale) una autentica virtù (l’invenzione del neorealismo), sembra aver oggi però smarrito, il premio NieWiem va a “More than two hours” dell’iraniano Alì Asgari”.



“Magistrale rappresentazione cinematografica della negazione del diritto al lavoro, malattia sociale di questo tempo, che, come una metastasi, aggredisce, divora e mina alle fondamenta la dignità delle persone, arrivando in troppi casi, come accade al protagonista di questo film, allo svuotamento di sé, alla perdita della voglia di lottare, fino alla messa in discussione dell’istinto di autoconservazione. Un’opera girata in modo compatto e convincente, con taglio tecnico e registro narrativo rigorosi, con riprese urbane insolite, stranianti, in aderenza con lo smarrimento nella geografia interiore dell’attore principale, la cui prova è di rango. Per questi aspetti, per l’impatto emotivo trasmesso allo spettatore, per l’originalità e la sensibilità del racconto, per l’impegno e la denuncia sociale, l’Associazione Nie Wiem assegna il premio ex aequo come miglior cortometraggio a tema sociale della X edizione di Corto Dorico a “A passo d’uomo”.



Premio “Cooss Marche” (€ 400) a “Dreaming apecar” di Dario Leone (Torino) “perché capace di trattare importanti temi sociali, come l’invecchiamento e il lavoro”.

Caterina è una donna italiana di quarantacinque anni. Da molti mesi è senza lavoro. Trovarne un altro sembra impossibile, così accetta di fare la badante. Dovrà occuparsi di Gheorghe, esuberante ottantenne romeno su sedia a rotelle. Un'esperienza che le cambierà la vita. Il giovane regista, oltre al Premio Solinas – Talenti in Corto 2010 e altri riconoscimenti, si è aggiudicato il premio Cooss Marche anche durante il festival Corto Dorico 2010.



Premio “Amnesty International Italia per i Diritti umani” (€ 500) a “More than two hours” di Alì Asgari con la seguente motivazione:

“Nell’essenzialità di un quarto d’ora di racconto, si narra la vicenda di due giovani ai quali vengono negati due diritti fondamentali: anzitutto il diritto alle cure e all’assistenza sanitaria; e poi all’amore, infatti i due sono “colpevoli” di aver fatto l’amore senza essere sposati.

Nella breve vicenda la ragazza resta in secondo piano, ma sarà lei a sentire più profondamente la “colpa” della quale viene accusata e a prendere la decisione più drammatica.

La pellicola è quindi strumento non solo di informazione ma soprattutto di denuncia della drammatica realtà di un Paese dove è vietato ad una coppia di innamorati anche solo di camminare mano nella mano, dove le donne sono continuamente oggetto di feroce discriminazione.

Ma la vicenda dei due ragazzi potrebbe avvenire in molti altri paesi nei quali le costrizioni, di normativa e di tradizione, impediscono il pieno godimento del diritto alla salute e alla espressione libera dei propri sentimenti.

Da più di cinquanta anni Amnesty International documenta le violazioni dei diritti umani non solo in Iran, ma dovunque ciò avvenga. Ha scelto di lavorare al fianco delle donne perché cessino le violazioni dei diritti umani nei loro confronti e siano adottate leggi che pongano fine alla discriminazione che subiscono sia nelle leggi che nella pratica.

Ritiene, quindi, che opere come questa possano contribuire a diffondere la consapevolezza, a stimolare il dibattito nell’opinione pubblica circa la realtà di tutti quei Paesi dove ancora si è lontani dal vedere realizzato il rispetto dei diritti umani”.



Premio della Critica al miglior cortometraggio a Tema sociale (Targa) assegnato dalla giuria stampa composta da Silvia Veroli (Alias-Il manifesto), Marco Catalani (Why Marche, ancona24ore.it), Daniele Galvani (Marche Movie) a “More than two hours” di Alì Asgari.

“Per la capacità di catapultare immediatamente lo spettatore nel cuore di una problematica sociale molto forte, che seppur legata ad un contesto culturale interpretabile come distante dal nostro, consente una riflessione più ampia su una serie di aspetti che comprendono la condizione femminile, la laicità dello Stato, il welfare, i rapporti nei nuclei familiari e nella coppia. Il tutto interpretato con doti recitative ed espressive che non necessitano di tecnicismi registici”.



La giuria stampa assegna anche una menzione speciale a “Dreaming apecar” di Dario Leone “Per un lavoro che è stato capace di proporre una tematica sociale già percorsa, come l'integrazione culturale legata all'assistenza agli anziani, ribaltandone il punto di vista narrativo, sociale e culturale. Un lavoro qualitativamente alto ( per regia, fotografia e montaggio). Una voce propria, originale e riconoscibile”.



Premio Giovani attribuito da dieci studenti dei licei di Ancona a “A passo d’uomo” di Giovanni Aloi “Per una condizione umana priva di sopravvivenza, dove il protagonista non è più libero di scegliere davanti all’avanzare della vita”



Premio del Pubblico consegnato dall’assessore alla cultura del Comune di Ancona, Paolo Marasca, a “Matilde” di Vito Palmieri.
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