San Costanzo Show dissacra la letteratura
Il cognome della Rosa fa esplodere il riso

Gli attori del San Costanzo Show in abiti da frati e da suora Rosa
Gli attori del San Costanzo Show in abiti da frati e da suora Rosa
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Lunedì 2 Marzo 2015, 22:08 - Ultimo aggiornamento: 3 Marzo, 21:38
SAN COSTANZO - Dal libro della Poetica di Aristotele, dedicato al riso, all’archetipo della gelosia della tragedia di Shakespeare.

Citazioni dissacranti sulle note di La notte vola di Lorella Cuccarini e La baita della gnocca a sette stelle, passando attraverso esilaranti incursioni nei capolavori di Dumas, Alighieri, Leopardi, Manzoni.



L’ultimo spettacolo del San Costanzo Show “Il cognome della Rosa”, che ha debuttato lo scorso weekend al teatro bomboniera La Concordia di San Costanzo traboccante di pubblico, è un’esplosione di moti di allegria prolungata per due ore.



Le variazioni comico letterarie partorite dall’estro degli attori/autori del San Costanzo Show e cucite sulla scena dal regista Oscar Genovese si sviluppano sui percorsi esplorati di una comicità (etnotopografica) legata ai tratti culturali e geografici del territorio (il francese declinato in dialetto fanese e poi Poderino Tv, Metaurilia, Sassonia e le più tipiche figure popolari).



Lo spunto lo offre la parodia del romanzo storico di Umberto Eco, storpiato nel titolo, che vede Rosa Della Cecca intrappolata nel tomo di Aristotele per la maledizione di Tavor, Dio della tristezza, che la libererà solo se i suoi amici lo faranno ridere. Rosa in realtà si libererà con le sue risorse più intestine ma finirà all’Inferno e nelle altre avventure di una galleria di spassosi personaggi che con un umorismo di corpo e di parola non rinunciano neppure all’ilarità più cialtronesca, quella fonetica di Bruce Lee, per la ferita da spada al braccio del moschettiere Porthos, o della costellazione Cassio-pea, dal nome del rivale di Otello e della moglie.



Insomma, uno shake di sketch e gag che ha i punti di forza nell’irresistibile ambientazione iniziale derivata da Eco e nel divertente musical finale ispirato a Otello. Risate e applausi a scena aperta per i bravi e bravissimi Daniele Santinelli, Geoffrey Di Bartolomeo, Davide Bertulli, Oscar Genovese, Rosa della Cecca (al secolo Massimo Pagnoni) e il multiforme Giovanni Giangiacomi.



Domenica 8 marzo si replica al teatro Tiberini di San Lorenzo in Campo, alle 17 e alle 21 con intermezzo di un'apericena bio nel foyer, e venerdì 13 marzo al teatro Sperimentale di Pesaro, alle 21.15. E basti aggiungere che il mistero del titolo sarà svelato in chiave rap.
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