Bozulich, da New York a Civitanova
genio e sregolatezza a tutto rock

L'artista newyorkese Carla Bozulich
L'artista newyorkese Carla Bozulich
di Andrea Maccarone
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Sabato 17 Novembre 2018, 12:27
CIVITANOVA - Compositrice, cantante, chitarrista, performer e videomaker. La poliedrica newyorkese Carla Bozulich arriva a Civitanova per l’atteso concerto alla Galleria Centofiorini questa sera alle 22,30. L’artista statunitense è partita da lontano: dalla vita di strada che l’ha accompagnata lungo l’adolescenza, all’approdo salvifico nel rock dove ha dato libero sfogo ai suoi demoni. Ne sono nate collaborazioni prestigiose e dischi che hanno conquistato la critica di settore.

Genio e sregolatezza è l’assoluto che s’incontra nel mondo dell’arte. Ancor più quando si parla di musica underground e capacità espressive. Nel caso di Carla Bozulich tutto questo si fonde in un unico concetto: l’art-punk, un connubio tra arti visive ed espressive e l’approccio più stradaiolo alla musica. Un’attitudine che le è valsa l’attenzione di musicisti come Godspeed You! Black Emperor, Beck, Mike Watt e molti altri. Attraverso questi featuring ha saputo ridefinire i confini tra canzone d’autore, poesia urbana e musica d’avanguardia, pubblicando quattro album con cui si è guadagnata copertine di riviste specializzate e l’acclamazione di critica e pubblico.

Dopo una prima fase di carriera alla guida dei temibili industrial-rockers di Los Angeles Ethyl Meatplow e dei ben più noti alternative-country rockers Geraldine Fibbers, Carla Bozulich vive una seconda giovinezza artistica a partire dal 2006, quando è stata accolta (all’epoca unica musicista non canadese) in casa Constellation, la cult-label di Montreal di cui, tra gli , facevano già parte i Godspeed You! Black Emperor. Nasce così il moniker Evangelista, ovvero un collettivo-laboratorio aperto avente i propri punti fermi in Tara Barnes (basso) e Dominic Cramp (keyboards) con cui la Bozulich pubblica quattro album: l’omonimo “Evangelista” nel 2007, “Hello, Voyager” nel 2008, “Prince of Truth” nel 2009 e “In Animal Tongue” nel 2011.
 
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