Venezia, Mostra del Cinema: tornano sogni, glamour e star di Hollywood, Toni Servillo si fa in tre

Venezia, Mostra del Cinema: tornano sogni, glamour e star di Hollywood, Toni Servillo si fa in tre
di Gloria Satta
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Martedì 31 Agosto 2021, 09:27 - Ultimo aggiornamento: 2 Settembre, 11:28

Feste, il ritorno di Hollywood, red carpet incandescente (anche se interdetto al pubblico), alberghi strapieni, tamponi, Green pass, film già sold out, assembramento di divi. Si preannuncia da record la 78ma Mostra di Venezia che si aprirà domani con Madres Paralelas di Pedro Almodòvar, in platea anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Dopo l'edizione coraggiosa dell'anno scorso, quando il festival fu il primo grande evento mondiale organizzato (con successo) durante la pandemia, e a poche settimane da una Cannes un po' sottotono, Venezia 2021 si prepara a lasciare il segno con un programma all'insegna della qualità e del glamour. Ottimo trampolino per la ripartenza, come ha sottolineato il ministro Dario Franceschini.

Mostra del Cinema, a Venezia torna Hollywood


La prima star a sbarcare sarà Roberto Benigni che domani riceverà il Leone alla carriera e poi terrà una masterclass. Ma si attendono anche Kristen Stewart, dolente Lady Diana in Spencer di Pablo Larraìn, Tilda Swinton, Isabelle Huppert, Timothé Chalamet, Zendaya, Vincent Lindon, Matt Damon, Adam Driver, Ben Affleck in coppia con J.Lo per il tripudio dei paparazzi, Tim Roth, Jamie Lee-Curtis (altro Leone alla carriera), Benedict Cumberbacht, Kirsten Dunst, Maggie Gyllenhaal, Anya Taylor-Joy.

E nell'anno dell'abbondanza, alcune star si sdoppiano accompagnando più di un film. Penelope Cruz fa una partoriente quarantenne in Madres Paralelas, poi indossa una parrucca di ricci rossi e diventa una regista lesbica alle prese con l'ego straripante dei suoi attori Antonio Banderas e Oscar Martìnez nella commedia Competencia Oficial di Gastón Duprat e Mariano Cohn. Stesso destino per Charlotte Gainsbourg protagonista di Les choses humaines e Sundown, per Alba Rohrwacher (Il paradiso del pavone e The Lost Daughter), per Silvio Orlando (Ariaferma e Il bambino nascosto).

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Ma Oscar Isaacs e Toni Servillo, presenti in ben tre film ciascuno, battono tutti.

L'americano è in Il collezionista di carte di Paul Schrader, nella serie Scene da un matrimonio, in Dune. Il grande attore italiano è invece protagonista di È stata la mano di Dio di Paolo Sorrentino (fa il padre dello stesso regista), in Ariaferma di Leonardo Di Costanzo ha il ruolo di una guardia carceraria e in Qui rido io di Mario Martone è uno scoppiettante Eduardo Scarpetta.


SOLD OUT
Cresce la febbre per i film più attesi: i biglietti per Dune, il kolossal di fantascienza di Denis Villeneuve, sono andati esauriti già a Ferragosto. Dopo il digiuno dell'anno scorso, le major (Universal, Warner, Disney-Fox) tornano al Lido in forze mentre Netflix, ancora bandita dal concorso di Cannes, punta al Leone d'oro con tre film: È stata la mano di Dio, Spencer, The Lost Daughter, da Elena Ferrante, debutto nella regia di Maggie Gyllenhaal. «Gli americani non vedono l'ora di ricominciare», ha spiegato il direttore della Mostra Alberto Barbera, «e Venezia è un trampolino anche per l'Oscar».

Non ci sarà la festa d'inaugurazione ma i party abbondano: il primo, stasera all'Hotel Danieli, sarà offerto da Variety in onore del presidente della Giuria Bon Joon-ho. Quanto all'ottima salute del cinema italiano, «siamo in un momento di effervescenza produttiva come non capitava dagli anni Sessanta», dice ancora Barbera.
 

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