I Cugini di Campagna domenica prossima a Castelraimondo con i loro successi eterni: «Viviamo per il pubblico»

I Cugini di Campagna domenica prossima a Castelraimondo con i loro successi eterni: «Viviamo per il pubblico»
I Cugini di Campagna domenica prossima a Castelraimondo con i loro successi eterni: «Viviamo per il pubblico»
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Domenica 4 Giugno 2023, 11:12 - Ultimo aggiornamento: 15:15

Sarà una lunga estate piena di live quella dei Cugini di Campagna in tour. Domenica 11 giugno saranno ospiti a Castelraimondo nella serata del premio Ravera, la cui direzione artistica è affidata a Pasquale Mammaro. Poi, durante la stagione estiva, torneranno nelle Marche per altre date in diverse città.
Tiziano Leonardi, tastierista e corista dei Cugini di Campagna, quanto sono importanti per voi i live?
«I live? Sono nel dna psicologico del gruppo. Noi facciamo concerti, viviamo di live, nei teatri, nelle piazze, nei club. Viviamo con il pubblico perché abbiamo subito un riscontro, possiamo confrontarci in tempo reale. La dimensione del contatto diretto con i fan per noi è molto importante, a differenza magari di altri che sono maggiormente orientati verso altre situazioni».

 
Siete amati dal pubblico di ogni età, e non solo perché vi vedono in tv: a che cosa è dovuto?
«Il gruppo è sulla scena musicale ormai da tantissimo tempo e credo che questo abbia portato i Cugini di Campagna ad avere un posto fisso nell’immaginario collettivo. La nostra poi è una narrazione fortemente visiva, per noi conta molto l’iconicità: è un volano importante, che arriva alla gente. Magari se ci dividiamo, e veniamo presi come singoli, la gente può non riconoscerci, ma in gruppo sì».
Anche con i ragazzi?
«Sì, magari per questo nostro look particolare, i ragazzi ci possono vedere come eroi, ma sui social lo vediamo, ci seguono diverse fasce d’età. Anche con i meme. I più giovani magari con riverenza, fanno ironia, i 40enni ci seguono con consapevolezza, i 50enni o 60enni perché ci hanno vissuto. Che siano ragazzi, giovani o adulti, ognuno ci legge come vuole».
A Castelraimondo avete già deciso cosa porterete?
«Non potremo non cantare Anima Mia e Lettera 22, per il resto dobbiamo ancora stabilirlo».
Anima mia, il brano ha 50 anni ma non li sente. È vero che ne farete una versione remix?
«Qualcosa bolle in pentola. Intanto però abbiamo mixato Lettera 22, il brano di Sanremo. Anima mia vedremo, ma il brano funziona in ogni caso, in ogni range è perfetto».
In Lettera 22 non avete messo il falsetto. C’è un motivo particolare?
«Premetto che Nick è così bravo da riuscire a eseguire bene entrambi i registri. Detto questo abbiamo provato a fare Lettera 22 in falsetto, era bello, ma era come se gli mancasse qualcosa. La strofa in particolare, veniva meglio a voce piena, e quindi l’abbiamo cantata così a Sanremo».
Quest’anno siete stati al Festival per la prima volta: quanto eravate emozionati?
«Direi ni, certo, l’emozione c’era, anche se sei conscio di quello che sai fare, e con questa consapevolezza si è sempre pronti ad affrontare anche eventuali imprevisti. A 15 minuti dalla prima esibizione Sanremo si è fatto sentire, un po’ di tensione c’è stata, succede. Poi dalla seconda serata ci siamo proprio divertiti».
Lei, Tiziano, è il più giovane del gruppo che è parte della storia della musica italiana: quali emozioni?
«Sono felice di essere con loro, ma sul palco non devo mostrarlo, il pubblico deve vedere un gruppo omogeneo: sul palco non ho il groppo in gola».
La vostra musica è destinata a durare, quella di oggi?
«Ci sono sempre state cose buone e cose scadenti.

Oggi con una scheda audio si fanno tante cose, anche buone. Prima era più difficile, oggi la produzione è decuplicata e siamo nell’epoca delle scorciatoie». 

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