Castelli d’Aria, itinerari organistici nella Val Metauro è alla XIV edizione

Un momento della presentazione della rassegna
Un momento della presentazione della rassegna
di Elisabetta Marsigli
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Mercoledì 23 Settembre 2020, 12:40
PESARO - Dopo il concerto di apertura di domenica scorsa a Montevecchio di Pergola, dove l’organista Irene De Ruvo si è esibita nella Chiesa di San Giuseppe su uno dei più antichi e pregiati organi delle Marche, la XIV edizione del festival “Castelli d’Aria – Itinerari organistici nella Val Metauro” prosegue con altri sei concerti, valorizzando come sempre l’inestimabile patrimonio organistico di cui è ricco il territorio provinciale. Basti pensare che solo nella Diocesi di Fano, Fossombrone, Cagli e Pergola gli organi storici sono oltre 50, di cui circa la metà funzionanti in seguito a restauro filologico o semplice manutenzione ordinaria. La maggior parte degli strumenti, come spiega il direttore artistico del festival Giovannimaria Perrucci, è riconducibile alla scuola organaria veneto – marchigiana (che fa capo ai veneziani Pietro Nacchini e Gaetano Callido), anche se non mancano preziose opere di autori provenienti da altre regioni italiane. Oltre a farsi “portavoce della sonorità di questa importante testimonianza culturale”, il festival “Castelli d’Aria” contribuisce a valorizzare i luoghi che ospitano gli organi storici, in collaborazione con i Comuni e le chiese a cui appartengono.

Promosso dall’associazione culturale “Il Laboratorio Armonico” di Fano in collaborazione con l’Orchestra Sinfonica Rossini di Pesaro, il festival è sostenuto dalla Regione Marche (assessorato alla Cultura) e dai Comuni ospitanti gli eventi (Cagli, Colli al Metauro, Fano, Pergola, San Lorenzo in Campo e Terre Roveresche), con i patrocini della Provincia di Pesaro e Urbino, della Diocesi di Fano, Fossombrone, Cagli, Pergola, di “Flaminia Nextone DCE della Via Flaminia”, del Comitato provinciale Unpli (Unione nazionale delle Pro loco d’Italia) e dell’Istituzione Teatro comunale di Cagli.
Ma vediamo i prossimi appuntamenti, tutti ad ingresso libero fino ad esaurimento posti (nel rispetto delle norme anti Covid 19 è vivamente consigliata la prenotazione sul sito www.eventbrite.it)

Domenica 27 settembre, alle ore 18.15 a Montemaggiore al Metauro, nella Chiesa di Santa Maria del Soccorso, l’organista Fabiana Ciampi si esibirà su un organo ‘positivo’ di Mirko Ballico, costruito nel 2008 secondo i modelli barocchi italiani e recentemente acquistato dalla parrocchia di Montemaggiore al Metauro, che fino al dopoguerra disponeva, nella cantoria ancora presente, di uno strumento della tradizione veneto – marchigiana. La serata vedrà la partecipazione del flautista Andrea Vangi.

Domenica 4 ottobre, alle ore 18.15, a San Lorenzo in Campo (Pieve di San Biagio) l’organista Fabio Ciofini si esibirà su un organo del 1779 realizzato da Giovanni Fedeli, esponente della nota famiglia organaria marchigiana attiva soprattutto nel maceratese, in Umbria ed Abruzzo. Si tratta di un ottimo esempio di strumento locale mutuato dalla scuola classica veneziana di Nacchini e poi Callido, autori che hanno lasciato numerosi strumenti anche nelle Marche. Il restauro è stato compiuto in più fasi da un artigiano locale, Leonardo Sebastianelli, che ha operato sino alla sua scomparsa (2012) sotto la guida della ditta Zanin di Codroipo.

Domenica 11 ottobre, alle ore 18.45, a Cagli, nella Concattedrale di Santa Maria Assunta, l’organista Alessandro Bianchi si esibirà su un organo pneumatico realizzato da Nicola Morettini nel 1889, importantissima testimonianza dell’organaria italiana di fine XIX secolo, che comincia ad avvicinarsi ad un progetto fonico più europeo. In particolare, lo strumento dispone di due tastiere ed una pedaliera estese, consentendo l’esecuzione di un repertorio aperto alle composizioni di autori non italiani. Il progetto dell’organo è molto simile a quello dei due esemplari che il Morettini realizzò negli stessi anni per la Basilica di San Giovanni in Laterano a Roma. In entrambi i casi è stato impiegato materiale fonico di provenienza francese.

Domenica 18 ottobre, alle ore 18.15, a Saltara, nella Chiesa di San Pier Celestino, l’organista Stefano Marino
si esibirà su un organo a trasmissione elettrica realizzato dalla Pontificia fabbrica ‘Mascioni’ di Cuvio (VA) nel 1965, collocato nell’antica cantoria della chiesa, probabilmente in sostituzione di uno strumento più antico. L’organo dispone di due tastiere e pedaliera e di un ricco apparato fonico che consente l’esecuzione di un vasto ed eclettico repertorio. La prestigiosa ditta lombarda ‘Mascioni’ è nota per i bellissimi strumenti - entrambi a tre tastiere - di Pesaro (Cristo Re, proveniente dal Salone Pedrotti del Conservatorio) e di Fano (Santa Maria Nuova), utilizzato per lo storico Festival organistico.

Domenica 25 ottobre, alle ore 18.15 a Barchi (Collegiata di Sant’Ubaldo) l’organista Matteo Venturini si esibirà su un organo costruito da Gaetano Callido nel 1786, restaurato nel 1890 da Luciano Peroni e recentemente ripristinato nella sua integrità dopo i lavori che hanno interessato la bella chiesa collegiata. L’organo rappresenta il tipico strumento ‘medio’ della produzione callidiana, con alcuni dei più significativi registri ‘da concerto’ come i flauti e la cornetta, oltre ai caratteristici tromboncini.

Domenica 1 novembre, alle ore 21, a Fano, nella Basilica di San Paterniano, l’organista Nicola Procaccini si esibirà su uno splendido organo costruito da Gaetano Callido per la grande basilica fanese, collocato nella cassa rinascimentale del precedente strumento costruito nel XVI secolo da Giacomo Calvi. Anche lo strumento callidiano, come il precedente, è di 12 piedi, aumentando l’estensione ad una ottava più grave del consueto. E’ sicuramente uno dei più importanti strumenti costruiti dal Callido e magnificamente restaurato da Francesco Zanin nel 2010. Oltre ai caratteristici registri ‘da concerto’, l’organo dispone di un grande ‘ripieno’ che comprende registri molto acuti. 
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