Il magico duo formato dal pianista Rea e dal fisarmonicista Biondini in “Cosa sono le nuvole”, connubio tra poesia ed emozione

Il magico duo formato dal pianista Rea e dal fisarmonicista Biondini in “Cosa sono le nuvole”, connubio tra poesia ed emozione
Il magico duo formato dal pianista Rea e dal fisarmonicista Biondini in “Cosa sono le nuvole”, connubio tra poesia ed emozione
di Elisabetta Marsigli
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Mercoledì 2 Novembre 2022, 07:38

CARTOCETO - I poeti della canzone italiana reinterpretati in un connubio perfetto tra poesia ed emozione: giunge domenica 6 novembre, alle 18,30, al Teatro del Trionfo di Cartoceto il magico duo formato dal pianista Danilo Rea e dal fisarmonicista Luciano Biondini, interpreti del concerto dal titolo “Cosa sono le nuvole”. L’occasione è quella della inaugurazione della mostra mercato Cartoceto Dop il Festival, ricca come sempre di eventi artistici e culturali che impreziosiscono e animano il suggestivo borgo.

 
La partenza
Il primo degli appuntamenti vede un big come Danilo Rea, da 35 anni pianista di Mina e uno dei maggiori interpreti italiani dello strumento a 88 tasti, incontrare Luciano Biondini, uno dei fisarmonicisti più attivi e apprezzati sia in ambito jazz che in altre aree musicali. Il concerto di Rea e Biondini suggella un’alchimia tra due stili improvvisativi che si perdono e si ritrovano, in un continuo ed inaspettato gioco di movimenti armonici. Esuberanze creative si fondono con intime melodie che rievocano, come in un viaggio, la grande storia della musica italiana.

«Le nuvole sono possono avere molti significati - commenta Biondini - e lo spunto di chiamare così il nostro concerto viene da una bellissima canzone di Modugno, presente nell’altrettanto bellissimo cortometraggio di Pasolini. È la storia di alcune marionette che dopo essere state utilizzate, una volta usurate, vengono buttate in un cassonetto aperto: solo allora, possono alzare gli occhi al cielo e vedono le nuvole. Non suoneremo quella canzone nel concerto, ma ci è stata di ispirazione per descrivere quello che prova un musicista nel momento in cui raggiunge la piena emotività ed empatia, provando l’emozione fortissima di sentirsi sospeso nel vuoto e, perché no, in mezzo alle nuvole».


La poesia si fa musica
La poesia che si trasforma in musica: «Il tentativo, con molta umiltà, senza alcuna presunzione p mania di spettacolarizzazione, è entrare nella profondità e nel senso melodico di alcune canzoni italiane: mettersi a nudo, senza maschere. Un po come essere trasmutati in uno stato di trance: suoniamo insieme e condividiamo la nostra creatività. Il nostro primo concerto è nato senza fare prove, ma solo decidendo cosa suonare e forse è stato uno dei più belli: abbiamo dimostrato di avere un grande feeling». Il concerto prende vita ogni volta in maniera diversa: molti brani sono nel repertorio, da Azzurro di Paolo Conte a Napulè di Pino Daniele, da La motocicletta di Lucio Battisti a brani celebri di Gino Paoli, passando anche per le melodie di Morricone: «Il repertorio è vasto, ma non dobbiamo dimenticare che anche i testi facevano parte del successo di quelle canzoni: ecco perché il nostro sforzo è quello di colmare quel “gap” della mancanza di parole affrontando le melodie cercando di essere più profondi possibile nel dialogo che si instaura tra noi». 
Il videomapping
Alle 17,30, prima del concerto, spettacolo di videomapping omaggerà i cento anni dalla nascita del soprano Renata Tebaldi, ricordandone il suo memorabile concerto nel Teatro del Trionfo. 

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