Musica e poesia si intrecciano nel tessuto musicale del nostro territorio per dare vita ad un festival che indaga le radici profonde delle tradizioni musicali più antiche: la 19° edizione di "Musicae Amoeni Loci", toccherà, fino al 13 agosto, alcuni dei borghi più belli della provincia di Pesaro e Urbino, cogliendo l’essenza di una musica che viene da lontano.
Il nesso inscindibile
C’è infatti un nesso imprescindibile tra la musica antica e la nascita di Giochino Rossini: la riscoperta di personaggi illustri del passato, la valorizzazione dei borghi che circondano la provincia pesarese e la ricerca che il direttore del festival Willem Peerik, con la collaborazione del Coro Jubilate, effettua ogni anno per individuare i primi focolai della cultura musicale, rendono questo festival unico e affascinante. Dai Della Rovere a Rossini, Pesaro e i suoi dintorni, si confermano città della musica già dal 1600. «Ogni anno siamo alla ricerca e riscoperta di personaggi illustri del passato: è questo da sempre lo spirito del festival che ha radici molto profonde ed è molto amato dal pubblico proprio per la sua originalità. - spiega Peerik - C’è ricerca sì, ma un’altra caratteristica è la semplicità con cui vengono riproposte queste musiche antiche. Dalla collaborazione con Maria Chiara Mazzi, che ne traccia le origini, a quella con la poetessa pesarese Laura Corraducci per l’omaggio che abbiamo dedicato a due donne del passato di grande cultura musicale».
La dedica
Un anno al suo ventesimo anniversario e due alla Pesaro Capitale della cultura italiana 2024, quest’anno il festival propone un percorso dedicato al genio femminile: Costanza da Varano dedita al “bello” così come il marito Alessandro Sforza fu dedito al “bellum”; Lucrezia d’Este e Lavinia Feltria Della Rovere, gentile amica di Torquato Tasso che visse d’Arte.