GROTTAMMARE - Un talento innato, tanta passione e un durissimo lavoro, la voglia di migliorarsi sempre più. Qualità delle quali si sono accorti anche i severissimi esaminatori della più prestigiosa università della musica al mondo. Infatti il chitarrista ventisettenne grottammarese Paride Pignotti è uno dei tre allievi italiani (solo 20 in tutto il mondo) scelti dal Berklee College of Music di Boston, per il “Master of music in global jazz”.
Università dal quale sono usciti star della musica come Quincy Jones, Pat Metheny, Kate Jarret, Dominic Miller chitarrista di Sting, Susan Tedeschi e molti vincitori di Grammy (Oscar della musica, alcuni dei quali sono anche insegnanti).
La Sinfonia del Viaggiatore
Un corso molto costoso che Pignotti ha potuto frequentare gratuitamente, grazie alla vincita di una borsa di studio. Iter scolastico e applicativo affrontato brillantemente con una tesi finale, “Sinfonia del Viaggiatore”, nella quale Pignotti collega sonorità musicali di differenti aree geografiche e culture. Composizioni con contaminazioni jazzistiche diverse e di altri generi. Infatti il musicista è considerato già uno dei migliori chitarristi emergenti del genere jazz e non solo a livello internazionale, con esperienze ed esibizioni in Senegal, Belgio, Spagna oltre che in Italia, specialmente a Roma dove si è specializzato in chitarra jazz al conservatorio S.
La chitarra vinta
Recentemente negli Stati Uniti ha anche vinto un concorso, sbaragliando molti musicisti, aggiudicandosi una chitarra da 2000 dollari, della Takamine Usa, leggendaria azienda americana, che ha organizzato la competizione, produttrice di chitarre ultra professionali per personaggi top della musica e rockstar come Bruce Springsteen, Bon Jovi e altri. «Il master ha costituito per me un’esperienza molto formativa e professionalizzante – dice Pignotti - ora avendo il visto valido fino a maggio del prossimo anno, cercherò di lavorare e fare esperienza più possibile negli Usa. Poi vedremo. Mi piacerebbe andare in tournée con un artista affermato, anche al di fuori del jazz. Vorrei arricchire la mia esperienza nel fare musica in palcoscenico, in mezzo alla gente, in diverse situazioni sociali».