Allarme balbuzie, gli under 18 sono a rischio discriminazione: campagna dell'associazione Vivavoce

Allarme balbuzie, gli under 18 sono a rischio discriminazione: campagna dell'associazione Vivavoce. Foto generica
Allarme balbuzie, gli under 18 sono a rischio discriminazione: campagna dell'associazione Vivavoce. Foto generica
di Fabrizio Solfrizzi
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Martedì 30 Maggio 2023, 02:35 - Ultimo aggiornamento: 12:03
Un milione di italiani soffre di balbuzie, di cui oltre 200mila under 18. Giovani tre volte più a rischio di discriminazioni e bullismo, che da adulti potranno trascinarsi problemi come ansia da interazione sociale, paura del giudizio altrui e scarsa qualità di vita. Per aiutarli l’associazione Vivavoce ha lanciato una campagna contro il voice shaming nei confronti di chi ha disturbi del linguaggio, della voce o della comunicazione, ed elenca i falsi miti che resistono. 


Il servizio


È attivo - informa Vivavoce - un numero WhatsApp gestito dall’associazione, Voice Help, che permette a chi soffre di problemi legati alla voce o a chi subisce episodi di voice shaming o ne è testimone di segnalare il disagio proprio o altrui, ricevendo un supporto psicologico gratuito da un’équipe medica specializzata. Vivavoce elenca e motiva i fake più diffusi sulla balbuzie e su chi ne soffre. Primo falso mito: «chi balbetta è ansioso e timido. Chi balbetta non è necessariamente una persona ansiosa - precisa l’associazione - anche se è vero che spesso vive in uno stato d’ansia significativamente maggiore. Si tratta però di un effetto e non della causa, perché chi balbetta sente con anticipo il blocco ancora prima di parlare e ciò può generare ansia prima della fonazione. Nessuno studio ha evidenziato tale relazione: l’insorgenza della balbuzie non è assolutamente associata a tratti caratteriali quali timidezza o ansia sociale». Seconda credenza da sfatare: «la balbuzie è causata da un trauma infantile. La balbuzie è un disturbo complesso che coinvolge diversi fattori dal punto di vista fisiologico, genetico, ambientale, cognitivo, linguistico ed emotivo. Eventi traumatici non possono quindi essere la causa della balbuzie, pur giocando un ruolo importante nell’intensificarla.

Esistono però rari casi di balbuzie psicogena causata da eventi ben più gravi come abusi, disastri naturali o incidenti mortali».


I comportamenti in famiglia


Terzo falso mito: «la balbuzie è causata dal comportamento dei genitori. Spesso è vissuta dai genitori con senso di colpa, come se fosse la conseguenza di un particolare stile educativo da parte del genitore, ma non è così - assicura Vivavoce -. La balbuzie non è un disturbo a origine psicologica, ma ha cause neurologiche legate al controllo motorio del linguaggio». Quarto: «la balbuzie è causata dall’ansia. Chi balbetta molto spesso conosce già la situazione o le parole su cui si bloccherà, e questo genera in lui naturalmente uno stato di ansia e di stress. Ansia e stress sono perciò conseguenti all’insorgere della balbuzie. Non ne sono la causa, anche se possono certamente aumentarne l’intensità». Fake numero cinque: «la balbuzie è sintomo di minore intelligenza. Non ci sono connessioni di alcun genere tra intelligenza e balbuzie. Questo è uno dei falsi miti più pericolosi - avverte l’associazione - perché genera pregiudizi e comportamenti discriminatori che possono peggiorare la qualità della vita di chi balbetta, spesso rendendolo vittima anche di voice shaming». Sei: «la balbuzie si impara per imitazione. La balbuzie non è contagiosa. Numerosi studi hanno confermato invece l’esistenza di una componente genetica. Esiste quindi una familiarità, ma non si tratta di un fenomeno imitativo».


La guarigione


Settima credenza da smontare: «la balbuzie passa da sola. Nell’88% dei casi la balbuzie scompare da sola entro il sesto anno di vita, e si parla in questo caso di remissione naturale, ma nel restante 12% si cronicizza e per essere sconfitta necessiterà di un percorso riabilitativo multi-fattoriale che andrà ad agire sulle diverse componenti che influiscono su questo fenomeno cognitivo così complesso».
 

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