“Bagliori di luce” a Loreto, Italian Sax Quartet e Coro Città di Tolentino domani alle 21 nella Basilica della Santa Casa

“Bagliori di luce” a Loreto, Italian Sax Quartet e Coro Città di Tolentino domani alle 21 nella Basilica della Santa Casa
“Bagliori di luce” a Loreto, Italian Sax Quartet e Coro Città di Tolentino domani alle 21 nella Basilica della Santa Casa
di Lucilla Niccolini
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Lunedì 21 Novembre 2022, 02:35

“Amao Omi” in georgiano significa “guerra insensata”. È il titolo del brano che degnamente chiuderà il concerto “Bagliori di pace”, in programma per domani, martedì 22 novembre, alle 21, nella Basilica della Santa Casa di Loreto. «Quando proporlo, se non in un tempo così buio, tormentato dalla guerra?», si è chiesto Federico Mondelci, direttore artistico dell’associazione Le Muse, con cui ha ideato e organizzato questo evento musicale. Il sassofonista aveva già eseguito “Amao Omi”, scritto dal compositore georgiano Gya Kancheli per quartetto d’archi e coro, al Festival MiTo, nel 2010, nel Duomo di Milano. «Volendo tenere un concerto per la pace nella mia regione, mi è sembrato sacrosanto farlo conoscere al pubblico marchigiano, a coronare un programma di musica, che va dal Trecento ai nostri giorni». 


Il percorso suggestivo


Sarà il suo Italian Sax Quartet a eseguirlo, assieme al Coro Polifonico Città di Tolentino, diretto dal maestro Aldo Cicconofri, in un suggestivo percorso. Nella prima parte, si va dalla lauda francescana “Madonna de claritate”, all’“Ave Maris Stella” di Grieg e all’”Ave Maria” di Javier Busto, affidati al solo coro. Sarà quindi l’ensemble di sax guidato da Federico Mondelci a suonare una “Aria” di Bach, l’Adagio op. 11 di Barber, per arrivare a “Mission” di Ennio Morricone. «Considero il clou del concerto – fa notare Mondelci – l’ultima parte, nella quale il quartetto sarà impegnato assieme al coro: eseguiremo, in prima assoluta, lo “Stabat Mater”, che il compositore senigalliese Daniele Gasparini ha scritto per l’occasione».


La forza delle immagini


È lo stesso Gasparini a commentare la forza delle immagini poetiche che ha suscitato in tanti compositori la sequenza di Jacopone da Todi. «L’inizio suggerisce un’intensa meditazione: l’imperfetto “stabat” evoca la sofferta fissità della Madre, che evoco nell’esordio degli strumenti e delle voci, quasi immobili nella contemplazione di tanto tormento.

E l’impiego di strutture armoniche caratterizzate da penetranti dissonanze serve a sottolineare la lacerazione del dolore». La musica, in un tessuto polifonico denso e aspro, disegna un paesaggio interiore dolente e allucinato, che infine si distende nell’invocazione a condividere lo stesso dolore, in una ritrovata serenità, che non riesce tuttavia a sciogliere le tensioni e i contrasti di un dolore infinito, che non potrà mai trovare soluzione né termine. La conclusione del concerto è affidata a “Amao Omi”, il cui testo è un pastiche multilinguistico, in cui si fondono senza logica apparente messaggi di pace negli idiomi più disparati, espressi con semplici parole, come “alleluja”, che inneggiano alla pace e alla bellezza.


La ambientazione unica


«Non potevamo ambientare questo concerto che nella basilica lauretana, per la cui disponibilità ringrazio la sensibilità dell’arcivescovo di Loreto Fabio Dal Cin e del rettore padre Franco Carollo, oltre al Comune per il patrocinio». Impegnato per molti mesi dell’anno in esibizioni in tutto il mondo, il maestro Mondelci continua a dedicare la sua passione e la capacità organizzativa alla promozione del nostro territorio, regalandoci emozioni come quelle che vivremo domani sera davanti all’immagine della Madonna di Loreto.

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