#baciami, le Marche terre per gli innamorati, collezionare baci nei “Borghi più belli d’Italia” è la proposta dei comuni “romantici”

La postazione #baciami a Cingoli
La postazione #baciami a Cingoli
di Veronique Angeletti
5 Minuti di Lettura
Sabato 28 Agosto 2021, 06:05

ANCONA - Le Marche hanno diverse “lettere patenti” per meritarsi il titolo di terre per gli innamorati. Vantano storie di amori che sfidano il tempo come quella cantata da Dante, di Paolo e Francesca nel castello di Gradara o quella a Genga, di Piero e Sara, uccisi dal conte Ravellone accecato dalla gelosia e che diedero il loro nome al castello di Pierosara.

Ma anche la credenziale di essere la regione custode delle reliquie del patrono degli innamorati. Si trovano nell’Oratorio della Santissima Trinità di Sassocorvaro. Per vederle si sale, dalla panoramica veduta sul lago di Mercatale, una lunga e stretta scalinata ai margini del borgo. La chiesa ha una facciata in laterizio e un interno disadorno che serba una teca trasparente dove riposano i resti di San Valentino.


Le destinazioni
Nel top delle destinazioni per gli innamorati c’è sicuramente il Colle dell’Infinito di Recanati. Quello così caro a Giacomo Leopardi che abbraccia la bellezza dei paesaggi marchigiani e spazia fino ai Sibillini. Un panorama che tuttavia va letto non con i versi della poesia dedicata a Silvia ma con lo spirito del “Giovane favoloso” del film di Mario Martone, del poeta che scrive sul lato travolgente dell’amore “…la più dolce, più cara, più umana, più potente, più universale delle passioni, che si fa pur luogo in chiunque ha cuore, e maggiormente in chi l’ha più magnanimo, e similmente ancor ne’ più gagliardi ed esercitati di corpo, e nè più guerrieri”. Altro luogo per una romantica passeggiata è il Parco Colle Celeste a Maiolati Spontini, città natale del musicista compositore Gaspare Spontini. Lo realizzò acquistando il “Colle Bellavista” per farne una copia del giardino della casa natale della moglie Celeste Erard, originaria di Parigi. L’architetto jesino Ciriaco Santini posò la prima pietra nel 1842, subì molte modifiche ma, tuttora, ci si accede da un bel cancello. La “promenade” prosegue lungo un viale alberato, s’inoltra in un boschetto e porta ad un balcone che regala una veduta che spazia sulla vallata dell’Esino. 


Mano nella mano
Anche Cagli, è una città da visitare mano nella mano, ispirandosi all’amore che unì Lucia e Vincenzo. È il perno di uno degli itinerari romantici della Confcommercio Marche Nord. Tutto iniziò il 22 gennaio del 1826 quando il giovane medico Vincenzo Piccinini varcò l’arco di Porta Massara chiamato dal signor Nicola a Palazzo Ugolinucci dove incontrò la figlia Lucia. Il classico colpo di fulmine. Lucia però è promessa a un altro. Rompere il fidanzamento significa essere diseredata e additata a vita. Vincenzo organizza allora un “matrimonio clandestino”, ossia una semplice dichiarazione che si è marito e moglie davanti al curato e testimoni. Arrestati, i due furono separati, reclusi e condannati a una lieve sentenza poichè avevano il supporto del popolo e si sposarono. 


Le visite
I luoghi della storia sono tutti visitabili.

Anche Urbino, patrimonio mondiale Unesco, va vista con la chiave dell’amore. Quello tra il duca Federico di Montefeltro e la moglie Battista Sforza, reso eterno dal pennello di Piero della Francesca nel “Dittico dei Duchi di Urbino” conservato agli Uffizi di Firenze. Un’icona del Rinascimento ma anche la prova del loro intenso amore. Lei fu dipinta dopo essere deceduta e lui, l’uomo d’armi, la volle ritratta per sentirsela sempre vicino. Interessante soffermarsi sull’acconciatura, i vestiti, la brillantezza dei gioielli, le gemme stesse e più di tutto il paesaggio con i castelli e i campi arati. Sono i simboli del dominio ma anche del buon governo di una coppia sposata per motivi strategici e dinastici, ma legata dall’intelletto e dall’amore. Nacquero otto bambine e lei, per garantirgli un erede maschio, lo raggiungeva anche negli accampamenti.


Le passeggiate
Infine, ci sono le passeggiate all’alba e al tramonto. La prima sotto il segno della Sibilla Picena e delle fate, sui Monti a cui ha dato il suo nome la vergine profetessa esiliata da Dio perché voleva essere la madre di Cristo. Nel 1420, Antonio De La Salle racconta la leggenda della grotta, “ingresso del regno di una dea dell’amore”. La seconda sulla Riviera del Conero all’ascolto del canto della Sirena Miti. La figlia del pescatore “dai capelli di sole, occhi di cielo e pelle di luna”, che aspettava dal mare, cantando sulla spiaggia, lo sposo più bello che aveva sognato. Lui arrivò ma non le era destinato. Miti trovò rifugio nelle onde e non smise di cantare. I suoi capelli si tinsero d’azzurro, gli occhi divennero quelli delle fate e la pelle si coprì di squame. La sirena canta tutt’oggi e la sente chi ha fede nell’amore, quello grande.

Collezionare baci nei “Borghi più belli d’Italia”. È la proposta dei comuni “romantici” marchigiani che hanno allestito delle postazioni per accogliere gli innamorati. Scorci per un ideale selfie in coppia sotto la torre eptagonale di Moresco, quella di Mondavio, ai piedi della Rocca Albornoz di Sassoferrato o presso quella di Gradara, custode dell’amore di Paolo e Francesca. Nel Montefeltro ci sono postazioni a Frontino, a Macerata Feltria, a Montegrimano Terme. Sul litorale partecipano Mondolfo, Grottammare e Torre di Palme mentre sui Sibillini: Visso, San Ginesio e Sarnano. Ci sono postazioni panoramiche: il bacio sul balcone di Cingoli, sul Belvedere di Montefiore dell’Aso o nella piazza di Servigliano. Senza dimenticare quello vicino al Pozzo di Corinaldo. Non male anche inebriarsi d’amore tra i filari di Pecorino di Offida o tra quelli della Lacrima di Morro d’Alba oppure in riva al Metauro a Mercatello. Da non dimenticare Montecassiano, Esanatoglia, Montefabbri e Treia. Per condividere, fare il selfie sotto i cartelli #baciami, metterlo sui social con l’hashtag #baciami e/o #kissme seguito dal nome del borgo.

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