Ascoli, la mostra su San Francesco
L'inaugurazione è già un successo

Il taglio del nastro
Il taglio del nastro
di Filippo Ferretti
5 Minuti di Lettura
Domenica 13 Marzo 2016, 16:04
ASCOLI -  "Senza San Francesco, Ascoli non sarebbe stata la stessa". Con queste parole, il sindaco di Ascoli, Guido Castelli, ha rimarcato il profondo legame che esiste fra il Poverello di Assisi e le Cento Torri. Di fronte ad una affollata Sala della Ragione di Palazzo dei Capitani, gremita da oltre 500 persone in occasione dell'attesa apertura della mostra "San Francesco nell'arte: da Cimabue a Caravaggio" (la prima delle quattro dedicate al Giubileo), il sindaco e i curatori dell'evento culturale hanno spiegato al pubblico come la presenza del santo nel Piceno, avvenuta nel 1215, abbia fortemente condizionato il pensiero, la vita, lo stile architettonico della città.

"La presenza di numerosi edifici religiosi nelle Cento Torri - dalla chiesa di San Francesco a quella di Santa Maria delle Donne sino a Sant'Antonio Abate - sottolinea la profonda influenza del fondatore dell'ordine francescano nell'Ascolano" ha detto il direttore dei musei civici Stefano Papetti, nonché uno dei due curatori dell'evento insieme a Giovanni Morello, nel corso dell'inaugurazione. 

Inaugurazione alla quale hanno preso parte il prefetto Graziella Patrizi, il vescovo Giovanni D'Ercole, il dirigente della Regione Marche Raimondo Orsetti e due dei sindaci delle città marchigiane in cui, nell'arco di quest'anno, l'arte sposerà il Giubileo della Misericordia: Maurizio Mangialardi di Senigallia e Simone Pugnaloni di Osimo. "Ascoli nel corso dei secoli ha visto anche tante opere commissionate dai francescani, a partire dall'Annunciazione di Carlo Crivelli, oggi esposta alla National Gallery di Londra" ha aggiunto Papetti riferendosi al dipinto a tempera e oro su tavola datato 1486, ma anche al collegamento con la stessa Sala del Piviale della Pinacoteca, dove è esposto il prezioso paramento liturgico donato alla città da Papa Nicolò IV, il primo francescano a diventare pontefice. 

"La mostra che si inaugura rivela un connubio con questo luogo mai terminato" ha rivelato il professor Giovanni Morello che, dopo una lunga selezione, ha scelto 30 dipinti di grande emozione, optando per capolavori assoluti firmati, tra gli altri, da maestri quali Caravaggio ("San Francesco in meditazione"), Guercino ("San Francesco in adorazione del crocifisso"), Guido Reni ("San Francesco consolato da un angelo musicante"), sino a Cimabue ("San Francesco") e Tiziano ("San Francesco riceve le stigmate"). Tre le sezioni nella Sala della Vittoria in cui si offre la figura del predicatore mediante temi diversi ma anche attraverso differenti raffigurazioni del saio, della postura, ponendo l'accento sulla tonsura e sulle stigmate. "Chi andrà a vedere l'esposizione, oltre all'arte, cercherà lo spirito con cui i dipinti sono stati realizzati, individuando nelle immagini quella misericordia che fa di Francesco il grande discepolo di Dio" ha osservato il vescovo di Ascoli Giovanni D'Ercole, certo comunque che la bellezza permetta di riscoprire il rapporto con il Creatore e con l'uomo. "Le mostre con cui Ascoli, Osimo, Loreto e Senigallia celebreranno il Giubileo consentiranno di fare dell'accoglienza il vero fiore all'occhiello delle Marche" ha dichiarato il dirigente regionale Raimondo Orsetti, d'accordo con il sindaco di Osimo, Simone Pugnaloni, e di Senigallia, Maurizio Mangialardi, nell'affermare che la cultura e il turismo oggi rappresentano il vero volano dell'economia marchigiana. Al termine degli interventi a Palazzo dei Capitani, il flusso di appassionati e curiosi si è spostato in Pinacoteca, dove ha avuto luogo l'inaugurazione ufficiale della mostra, che rimarrà aperta sino al 30 giugno. Un'esposizione che è inserita in un ampio contesto di iniziative giubilari che coinvolgeranno la città nel corso dell'anno e che vuole ricordare la figura di San Francesco nell'ambito del programma di avvenimenti che negli ultimi 12 mesi hanno voluto celebrare l'ottavo centenario della venuta del santo nel Piceno.

Per l'interesse dimostrato prima ancora della sua apertura e per le richieste che stanno arrivando da tour operator e agenzie di provenienza nazionale e internazionale, la mostra "Francesco nell'arte: da Cimabue a Caravaggio" si preannuncia come uno dei grandi appuntamenti culturali dell'anno. Oltre al percorso espositivo presso la galleria museale, molti altri indizi del legame tra il Santo e Ascoli saranno offerti ai visitatori. Edifici, chiese, conventi maschili e femminili e molti altri spunti che seguono la regola francescana potranno essere far parte di una storia che certamente include anche l'origine ascolana del primo papa francescano, Nicolò IV. Un panorama denso di elementi che hanno determinato lo svilupparsi di una intensa iconografia legata alla figura di Francesco ed alle sue vicende personali, a cominciare dalla chiesa di san Gregorio ad Ascoli, che vede conservare un affresco del XIII secolo che per la prima volta riproduce la predica del Santo agli uccelli. Una tematica che nei secoli futuri finirà con il dimostrare l'attenzione di Francesco verso tutto il creato. Infine, l'esposizione vedrà inclusa una tela da sempre di proprietà della stessa Pinacoteca, la tavola di Cola dell'Amatrice raffigurante il Poverello di Assisi con altri confratelli.

Per l'interesse dimostrato prima ancora della sua apertura e per le richieste che stanno arrivando da tour operator e agenzie di provenienza nazionale e internazionale, la mostra "Francesco nell'arte: da Cimabue a Caravaggio" si preannuncia come uno dei grandi appuntamenti culturali dell'anno. Oltre al percorso espositivo presso la galleria museale, molti altri indizi del legame tra il Santo e Ascoli saranno offerti ai visitatori. Edifici, chiese, conventi maschili e femminili e molti altri spunti che seguono la regola francescana potranno essere far parte di una storia che certamente include anche l'origine ascolana del primo papa francescano, Nicolò IV. Un panorama denso di elementi che hanno determinato lo svilupparsi di una intensa iconografia legata alla figura di Francesco ed alle sue vicende personali, a cominciare dalla chiesa di san Gregorio ad Ascoli, che vede conservare un affresco del XIII secolo che per la prima volta riproduce la predica del Santo agli uccelli. Una tematica che nei secoli futuri finirà con il dimostrare l'attenzione di Francesco verso tutto il creato. Infine, l'esposizione vedrà inclusa una tela da sempre di proprietà della stessa Pinacoteca, la tavola di Cola dell'Amatrice raffigurante il Poverello di Assisi con altri confratelli.
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