ASCOLI - “Tra luci e ombre: tracce di vita dal carcere”. Questo è il titolo dell’esposizione inaugurata presso il Forte Malatesta di Ascoli che sarà visitabile sino al prossimo 4 giugno. Si tratta di un progetto volto a documentare attraverso le foto, le testimonianze e i filmati degli anni in cui l’ex avamposto di Porta Maggiore fu attivo come luogo di detenzione.
L’allestimento
Allestito dalle cooperative “Integra” e “Il Picchio”, il progetto vede un’esposizione collettiva che vuol essere una documentazione circa il passato dimenticato di una struttura oggi destinata all’arte contemporanea. Una realtà che sino a 40 anni fa ha visto riecheggiare le voci, le grida, le vite di coloro che vi hanno soggiornato per scontare la propria pena. La mostra ripercorre ciò che l’edificio ha rappresentato per tanti decenni, dato che il Forte è stato restaurato nel 1828 ed è stato utilizzato come penitenziario sino al 1980. È stata curata da Stefano Papetti, Cristina Peroni, Aurora Alberti e Cristiano Massari e porta il visitatore all’interno dell’ex carcere, mostrando le sezioni della vecchia struttura.
Il documentario
Nel pomeriggio di oggi, alle ore 17, il Forte ospiterà l’evento “Una storia dimenticata: tracce di vita dal carcere”, che vedrà la presentazione di un breve documentario, prodotto appositamente per l’esposizione, che racconta gli ultimi anni di vita della struttura attraverso le interviste realizzate dal giornalista televisivo Remo Croci a due ex guardie carcerarie del Malatesta e a due testimoni diretti della vita della struttura.
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