Insegno ad Appignano con “58 sfumature di Pino”: «Porto sul palco vizi e virtù del mondo dello spettacolo»

Pino Insegno
Pino Insegno
di Chiara Morini
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Venerdì 9 Luglio 2021, 16:44

APPIGNANO -Attore e doppiatore, teatro e cinema, conduttore televisivo: Pino Insegno si presenta da sé. Questa sera, venerdì 9 luglio, alle ore 21, sarà nel piazzale antistante il Teatro comunale Gasparrini di Appignano, con il suo spettacolo “58 sfumature di Pino” (info: 3920777456, biglietti online su circuito ciaotickets.
Pino Insegno, dalla Premiata Ditta alle sue “sfumature”…
«Il mio successo come comico è dovuto anche molto alla Premiata Ditta. Ad Appignano sarò con questo mio spettacolo, scritto molto bene. Racconterò e mi racconterò, è una sorta di narrazione autobiografica, ma non cadrò nell’autocelebrazione».
Cosa racconterà quindi in 58 sfumature di Pino?
«Le sfumature dei miei 58 anni, lo spettacolo l’ho scritto appunto a 58 anni, ed ecco spiegato il titolo! Ci saremo io, il mio mondo televisivo e non, tutto quanto ruota attorno al mondo dello spettacolo. E quando dico tutto è tutto: ne racconterò la quotidianità, caratterizzata di tanti vizi e molte virtù. Ovviamente in chiave comica: con le giuste idee e la giusta creatività si può andare ovunque. La risposta poi è sempre buona».
Al pubblico piace quindi? 
«Risponde bene, molto, quindi direi di sì. Lo spettacolo è esilarante, comico, farà ridere. Non sarà piatto però, qualche piccola nota drammatica, per non renderlo piatto, l’ho inserita: uno spettacolo non può essere sempre allo stesso modo, non avrebbe senso. Avrà come un andamento sinusoidale, alternerò diverse tecniche sul palco: mi servirò anche di alcuni filmati. Comunque ve l’assicuro: si riderà molto, a crepapelle. Sul palco poi non sarò da solo, ci sarà con me anche Federico Perrotta».
Al pubblico cosa dice? 
«Finalmente possiamo tornare tutti insieme a farci una risata con “58 sfumature di Pino” che, nel frattempo, dopo un anno e mezzo di lockdown sono diventate 60. Direi quasi 62, vista l’età, ma c’è stata la pausa della pandemia».
A proposito di pandemia: sta ricominciando da dove ha lasciato, com’è ripartire? 
«Torno al punto di partenza. É vero, io non ho mai smesso di lavorare, ma c’è da dire che la filiera è ancora ferma, finché non si riprende davvero. Chi veramente sta ricominciando sono gli stabili, ma è difficile far ricominciare i tanti piccoli teatri. Io penso che ci sarà una vera ripresa solo quando potremo tornare a sederci tutti vicini, senza mascherina. Siamo comunque felici di esserci, e sarà lo stesso tutto molto bello. Ci divertiremo, lo dico a tutto il pubblico: non l’ho mai tradito, io mi ci immedesimo quando sono sul palco, tradire gli spettatori vorrebbe dire tradire me stesso».
Ci sarà un seguito? 
«Più che seguito lo chiamerei miglioramento. È 60 sfumature del grigio, con Claudio, mio fratello, alla regia e ancora Federico Perrotta con me sul palco.

Lo porterò il prossimo mercoledì 4 agosto a Porto Recanati».

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