Anni e motori ruggenti, da 40 bobine 8mm del dopoguerra un documentario su Mille Miglia ad Ancona e Circuito di Senigallia

Un fotogramma tratto da Gli anni folli della velocità
Un fotogramma tratto da Gli anni folli della velocità
di Giovanni Guidi Buffarini
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Domenica 7 Febbraio 2021, 07:10

ANCONA - Lo aspettavamo per l’inizio di novembre, la prima proiezione al Teatro La Nuova Fenice di Osimo, la seconda alla Fenice di Senigallia. Il Covid si è messo di traverso. Stiamo parlando del documentario “Gli anni folli della velocità” diretto da Federica Biondi, contenente filmati inediti girati ad Ancona e a Senigallia fra gli anni Trenta e il dopoguerra.

La sceneggiatura è firmata dalla regista e dal produttore, Gabriele Ogiva. Con Ogiva, creatore e presidente del Museo del Giocattolo Antico, dal 1998 al 2019 ad Ancona, oggi ha sede a Senigallia nelle Scuderie del Palazzo Monti Malvezzi, via Pisacane 43/45.


Come nasce questo progetto?
«”Gli anni folli della velocità” ha una genesi piuttosto lunga e avventurosa. Una decina di anni fa, in un fustino di detersivo, ritrovai 40 bobine 8mm girate nel dopoguerra. Con questo materiale si era pensato di realizzare un cortometraggio da allegare a un libro. Il libro poi è saltato, magari riusciremo a farlo in seguito. In ogni caso, da un contrattempo può nascere qualcosa di buono: il progetto del film si è ampliato. Anche il lockdown della scorsa primavera ci è tornato utile. Abbiamo lavorato in tutta calma».


Come è strutturato il film? Come avete collegato i vari materiali d’epoca?
«Attraverso la storia di una bambina. Ritrova lei queste bobine. Appartenevano al nonno, le rivelano cose che il nonno non ha fatto in tempo a raccontarle».


Nel titolo c’è la velocità.
«Perché molti dei filmati riguardano gare motoristiche.

La Mille Miglia, che passava per Ancona. Il Circuito di Senigallia. Manifestazioni seguitissime. Facevano sognare le persone appena uscite dalla guerra con tanta voglia di ricominciare a vivere. I piloti erano i loro eroi».


Al film sono collegati un sito Internet (Gliannifolli.it) e una pagina Facebook (Senigallia e gli anni folli della velocità).
«A proposito di Facebook, le racconto una cosa. Su un’altra pagina, la pagina del gruppo Storica Ancona, ho postato dei frame dei film. Bene, in una di queste immagini, un membro del gruppo ha riconosciuto il padre, la madre e una zia. Si è emozionato, mi sono emozionato anch’io».


Magnifica storia.
«E chissà quanti altri potranno ritrovare i propri cari in un’inquadratura. Il film è pieno di volti. Le belle facce delle persone che hanno ricostruito l’Italia».


Come sarà distribuito “Gli anni folli della velocità”?
«I diritti del documentario sono stati acquisiti dalla Premiere Film, che lo farà girare per festival. Il primo è il prestigioso Biografilm di Bologna. Poi lo porteranno un po’ in tutto il mondo: in Giappone, in Corea del Sud, in Europa, negli Stati Uniti. Parteciperà a un centinaio di festival. Nelle Marche sarà a Offagna».


Ottimo. Ma le serate di Osimo e Senigallia cancellate dal Covid?
«Gli appuntamenti di Osimo e Senigallia saranno recuperati a dicembre. È prevista una proiezione anche a Jesi, sempre a dicembre. Prima, a giugno, sarà pubblicata la colonna sonora, 14 brani originali composti da Lucio Matricardi».


Dall’elenco manca Ancona.
«Sì, per il momento non è prevista, nessuno sembra interessato e la cosa mi dispiace: Ancona è la mia città. Però non intendo polemizzare. Intanto mi fa piacere che grazie al film gli spettatori di tanti e tanti Paesi potranno vederla, Ancona. Fa da sfondo a tutta la prima parte del film».

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