Nude sul palco, si ride e si pensa
Arriva Finocchiaro con Calendar Girl

Nude sul palco, si ride e si pensa Arriva Finocchiaro con Calendar Girl
di Laura Ripani
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Sabato 21 Novembre 2015, 00:35 - Ultimo aggiornamento: 2 Novembre, 23:10
ASCOLI - Una vagonata di donne sul palco che si spogliano.



Non sono veline, però: è il fine che rende nobile il gesto. Capitanate da Angela Finocchiaro, le protagonista di “Calender Girl”, in scena il 3 e 4 novembre al teatro Ventidio Basso di Ascoli (ore 20,30) le artiste raccontano una storia vera: in una località della provincia inglese un gruppo di donne di mezza età decidono, a sostegno di una raccolta di beneficenza, di realizzare un calendario in cui posavano nude.



Nella piccola comunità l’iniziativa suscitò un enorme scalpore e, ovviamente, un grandissimo successo: in pochi giorni la vendita del calendario consentì di raccogliere oltre un milione di sterline. La morte per leucemia del marito di una delle protagoniste è, infatti, l’antefatto da cui prende corpo il progetto del calendario



“E anche noi - racconta Finocchiaro - siamo seguite in tutte le piazze nelle quali lo spettacolo va in scena dall’Ail, l’associazione che lotta contro le leucemie”.



Ma la vostra è una commedia.

Sì, e la gente si ribalta dal ridere. Per noi che la portiamo in scena è stato come tornare a giocare. All’inizio, a dir la verità, avevamo anche pensato di usare gli “accademici” quelle tutine, per intendersi, color carne, che avrebbero mimato il nudo. Ma poi ci siamo rese conto che sarebbero state di una tristezza incredibile, sarebbero state peggio del nudo vero. Così ci siamo lanciate.



Non siete tutte esattamente delle pin up, però.

Sì ma così, al naturale, siamo più sincere. Tutto avviene, ovviamente, con garbo e grazia, il pubblico ci accompagna con un tifo da stadio. In tutto questo, che, all’inizio, non è stato facile, siamo state agevolate dalla presenza di una regista donna (Cristina Pezzoli ndr) che ha avuto grande attenzione e sensibilità.



Cos’ha pensato quando le è stato proposto il copione?

A dir la verità è stato uno spettacolo nato all’interno della mia casa di produzione e cresciuto in casa, anche lentamente. Con calma abbiamo scelto il cast e tutto è accaduto in due anni.



Come si legge la trama?

Lo spettacolo ha un doppio binario: ci sono momenti tristi (la morte del marito di una delle protagoniste che dà il via alla raccolta di beneficenza) e molti altri comici, brillanti, esilaranti.



E’ una commedia femminista?

Assolutamente no. Non sarebbe stato interessante che un gruppo di cinquantenni decidesse di spogliarsi neppure se questo fosse stato per affermare il valore del loro fisico. Certo siamo donne nella nostra naturalità ma la chiave di lettura è un’altra.



Quale?

Quella del ruolo della donna nella sua più alta concezione dell’interesse alla cura dell’altro, dell’accoglienza, del pensiero rivolto ai propri cari. Su tutto svetta il valore della solidarietà che è poi la molla che lancia lo spettacolo. Inoltre, come spiega anche la regista “ci troviamo di fronte a un gruppo di donne che si spogliano allegramente e serenamente per una buona causa, ma anche per divertirsi, per riconoscersi ancora belle e seducenti, anche al di fuori dei rigidi canoni della perfezione e dell’eterna giovinezza”. Insomma, sono davvero molti, dunque gli elementi che contribuiscono ad accrescere la curiosità per questo lavoro che, dopo Ascoli, sarà in tournée per tutta la stagione nei principali teatri italiani.
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