"Ancora volano le farfalle", a Pesaro il set del film dedicato a Giorgia Righi

"Ancora volano le farfalle", a Pesaro il set del film dedicato a Giorgia Righi
"Ancora volano le farfalle", a Pesaro il set del film dedicato a Giorgia Righi
di Elisabetta Marsigli
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Venerdì 28 Ottobre 2022, 07:20

La voglia di vivere e il sorriso di Giorgia Righi hanno ispirato il film “Ancora volano le farfalle”, di cui sono in corso le riprese in questi giorni a Pesaro, che racconta la sua storia. Affetta da Atassia di Friedrich, rara malattia di natura ereditaria dovuta alla degenerazione del midollo spinale e del cervelletto, Giorgia, nata a Urbino nel 1998 e attualmente residente a Gallo di Petriano con la sua famiglia, non si è mai lasciata abbattere dal suo problema, vivendo con forza e ottimismo e cercando di realizzare sogni in apparenza impossibili. Tra questi ottenere il brevetto di istruttrice di nuoto, scrivere un libro autobiografico dal titolo Vivere Volando e di continuare a pensare il suo futuro godendosi il presente, ma, soprattutto, diffondendo un messaggio fondamentale: affrontare la vita al meglio delle proprie capacità e con il massimo ottimismo.

 
Il cast
Il regista, anche affermato videoartist e fotografo, del progetto (firmato Trasmetto.it, ramo di A&P Group) è Joseph Nenci, mentre il ruolo di art director è stato affidato all’occhio esperto di Gino Sgreva, cha ha esordito negli anni ’90 nella pubblicità e nei video clip, per poi passare ai film per il cinema e la televisione. Tra gli interpreti il pesarese Massimo Fradelloni, Beatrice Mariani (nel ruolo di Giorgia) e Giovanni Cacioppo. Il film, liberamente ispirato alla vita di Giorgia, si muove in un’atmosfera leggera: l’ironia delicata dell’intera sceneggiatura, scritta da Antonella Marsili, su un soggetto originale di Stefano Perilli, allontana lo spettatore dalla drammaticità della storia, incoraggiandolo ad adottare una visione positiva e naturale nei confronti della protagonista.

Come afferma lo stesso Nenci, anche amico di Giorgia: «Si può raccontare la guerra, senza bisogno di mostrare il sangue.

Tutto è nato dal desiderio di promuovere il suo libro e la sua storia, ma senza mettere in primo piano lei e la sua famiglia. In questo modo qualche elemento è stato leggermente modificato, ma così abbiamo potuto raccontare la vera Giorgia, che, chi conosce, sa bene essere una ragazza votata alla vita a discapito della sua disabilità. Questo film racconterà la storia di Giorgia, ma anche questa unione e questa rinascita dei tre protagonisti attraverso l’acqua, l’elemento che li farà incontrare, portandoli ad uno straordinario epilogo finale».

Tante le dimostrazioni di vicinanza che hanno portato alla realizzazione del film con uno scopo sociale, ma anche di beneficenza: di concerto con la casa di produzione, con Giorgia e la sua famiglia, i proventi del film andranno a donare un sorriso, acquistando uno o due esoscheletri, o forse più, per permettere, a chi ha passato una vita su una sedia a rotelle, di alzarsi in piedi e poter guardare la vita da una prospettiva diversa. Un film toccante, ma anche ironico e coinvolgente e, soprattutto, necessario. «L’idea era quella di non fare un film con dei grossi nomi, proprio per cercare di rendere la storia il più “vero” possibile: - conclude Nenci - grandi nomi avrebbero subito fatto pensare al “cinema”, mentre noi desideriamo che gli spettatori provino una immediata empatia con questa straordinaria storia».

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