Ancona by Wine, incontro ravvicinato con i reperti che testimoniano l’usanza del banchetto rituale tra i principi piceni

Ancona by Wine, incontro ravvicinato con i reperti che testimoniano l’usanza del banchetto rituale tra i principi piceni
Ancona by Wine, incontro ravvicinato con i reperti che testimoniano l’usanza del banchetto rituale tra i principi piceni
di Lucilla Niccolini
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Mercoledì 24 Agosto 2022, 02:20

ANCONA - Antichissima, la tradizione enologica delle Marche risale ai Piceni. Per questo, un evento come Ancona by Wine, inaugurato lo scorso anno nel centro storico della Dorica, non poteva prescindere, nella sua seconda edizione, dai tanti riferimenti a questa civiltà delle nostre origini.

L’incontro ravvicinato

Tra gli appuntamenti previsti in calendario, da venerdì 26 a domenica 28 agosto, si segnala un incontro ravvicinato con i reperti che testimoniano l’usanza del banchetto rituale tra i principi piceni. La sede non poteva che essere il Museo Archeologico Nazionale delle Marche, a Palazzo Ferretti, dove visite guidate, dal titolo “Un sorso di vino alla corte dei Piceni”, sono fissate per venerdì prossimo, a partire dalle 15,45, e per sabato, dalle 17,45. È il direttore del museo, Diego Voltolini, ad anticipare i “pezzi forti” dell’itinerario. «Ci è sembrata l’occasione opportuna per recuperare dai depositi alcuni oggetti, legati al banchetto, appartenenti a sepolture picene, riportate alla luce a Matelica, dove furono esposti nel 2009, nell’ambito della mostra “Potere e Splendore”. Furono poi riportati ad Ancona, in attesa di una collocazione idonea, che stiamo programmando per i prossimi mesi, in una nuova ala del museo. Ancona by Wine ci permette ora di offrire al pubblico un’anteprima del nuovo allestimento, con reperti di indubbio valore». Tra tutti spicca un “holmos” in terracotta, ovvero un treppiede con “olla”, circondato tutt’attorno da coppette appese a ganci fittili. «Un vero set da banchetto, databile attorno al VII secolo a.

C., ascrivibile allo stile orientalizzante». Semplici decorazioni a zigzag graffiate sulla terracotta, di colore ocra e nera. È Manuela Faieta, funzionaria restauratrice della Soprintendenza, a spiegare: «La differenza di colore non dipende dal materiale, ma dalla cottura: se essa avviene in ambiente ossigenato, la terracotta prende una tinta arancione; si annerisce in ambiente riducente, senza ossigeno». Oltre alle coppette, al supporto sono assicurati anche graziosi boccali a forma di uccello, che decorano la base del treppiede. «E questo è solo uno dei capolavori che proponiamo al pubblico di Ancona by Wine. Li collocheremo all’interno del percorso dei Piceni, articolato in vetrine di oggetti da varie località delle Marche. Un ottimo pretesto per attrarre attenzione su una delle sezioni più interessanti del museo».

Le degustazioni

Della civiltà del bere in area picena parlerà il direttore Voltolini, alle 21 di sabato, sulla terrazza di Palazzo Ferretti, nel corso di una delle tante degustazioni a cura dell’Ais Ancona. Inoltre, a illustrare l’iconografia della vite e del vino nella storia dell’arte, sarà il professor Stefano Zuffi, alle 18 del 27 agosto nella sala Daretti della Pinacoteca Podesti. Il suo sarà un excursus per rintracciare i riferimenti alla civiltà del bere lasciati nei secoli da artigiani e artisti, dalle tombe di Luxor fino all’Impressionismo e alla Belle Époque.

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