È il D-Day di Vasco Rossi, il rocker di Zocca torna Ancona dopo undici anni: sono 33mila ad attenderlo

Il rocker Vasco Rossi
Il rocker Vasco Rossi
di Andrea Maccarone
4 Minuti di Lettura
Domenica 26 Giugno 2022, 06:20 - Ultimo aggiornamento: 27 Giugno, 09:33

ANCONA - L’attesa è finita. Stasera alle 21al Del Conero risuonerà il boato dei 33 mila per Vasco. L’ultima volta è stato nel 2011. Poi un vuoto lungo 11 anni, colmato dal grande ritorno del Blasco ad Ancona per uno spettacolo che si preannuncia intenso e carico di emozioni. Ventisette brani. Due ore e mezzo di show. Tanta musica. Un viaggio attraverso i decenni che hanno segnato la storia del rocker di Zocca, dagli esordi ad oggi. Una sorta di greatest hits, ma con un ampio spazio alle ultime produzioni.


Lo show
Si parte dall’ultimo capitolo: l’album “Siamo qui” dell’anno scorso, con il brano “XI Comandamento”. E man mano si corre a ritroso con la macchina del tempo ad attraversare le epoche e le tante storie di vita che Vasco Rossi ha saputo descrivere con una poetica unica e completamente riconoscibile. Così si arriva in un lampo al periodo che meglio ha connotato l’artista ribelle per antonomasia: “C’è chi dice no”, “Stupendo”, “Sballi ravvicinati del terzo tipo”, “Toffee”. Per chiudere con “Vita spericolata” e “Albachiara”. Quasi due ore e mezzo di spettacolo: intenso, elettrico, potente. Ma soprattutto autentico. Perché sul palco Vasco non si risparmia mai. Lo show presenterà anche temi forti e attuali, infatti non poteva mancare una condanna da parte dell’artista nei confronti della guerra che sta colpendo il cuore dell’Europa. La seconda parte dello spettacolo, infatti, sarà contraddistinta da un set di brani piuttosto duri con cui il rocker vuole ribadire la sua condanna alla guerra. Non per niente durante l’esecuzione del brano “Gli spari sopra” comparirà sul palco un’immensa piovra tentacolare dai chiari rimandi metaforici ai poteri che interferiscono nella conduzione di quanto sta accadendo in Ucraina. Dunque tanta musica, ma anche tante emozioni che verranno vissute dal pubblico e dagli artisti sul palco in una sorta di rito collettivo nella liturgia del rock’n’roll. 


La scenografia
Il palco, ideato da Giò Forma, è una struttura gigantesca: alto come un palazzo di nove piani. Un colosso di 28 metri di altezza, 90 di larghezza e 26 di profondità. Un’esplosione di luci spettacolari: 1.500 i corpi illuminanti e potenza audio da 750 mila watt. Una produzione enorme che viaggia su 52 bilici e coinvolge 221 addetti ai lavori, tra produzione, staff e artisti.

Il Lightning System è affidato al mago delle luci: Giovanni Pinna. Mentre al banco mixer audio il maestro del suono Superkors: Andrea Corsellini. Alle spalle del palco i maxischermo dove scorreranno immagini in diretta del concerto e animazioni grafiche. Effetti interattivi e addirittura un avatar di Vasco che prenderà forma sulle note di “C’è chi dice no”. In tutto 29 capitoli visivi e titoli in stampatello che andranno ad anticipare e legare tutti i capitoli visivi dello show.


La band 
Sul palco confermata la super band con: Stef Burns alla chitarra, Vince Pastano (chitarra, cori, direttore musicale), Andrea Torresani (basso), Claudio “Gallo” Golinelli (basso, guest star), Alberto Rocchetti (tastiere, piano, cori), Frank Nemola (cori, tastiere, programmazione), Matt Laug (batteria), Beatrice Antolini (percussioni, tastiere, cori), Andrea Ferrario (sax), Tiziano Bianchi (tromba) e Roberto Solimando (trombone). Scorribande a chitarre sguainate, fiati che invitano al divertimento, ultima novità di quest’anno sono congas e timbales che danno un sapore afro agli arrangiamenti. C’è anche il suono magico della lap steel guitar a dare un tocco originale al sound volutamente rinnovato dei brani di Vasco.

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Vasco Rossi torna ad Ancona dopo 11 anni e ad attenderlo ci saranno circa 33mila persone. Nel 2011 la data zero del tour partì proprio dal capoluogo marchigiano che abbracciò il rocker di Zocca e lui ricambiò con uno show incredibile. Al “Del Conero” erano in 35mila e Vasco apparve dopo un filmato introduttivo proiettato su un megaschermo che mostrava un’auto in avvicinamento con la targa “Live Kom 011”. Ossia il nome del tour. Il pubblico di allora si ricorda che salì sul palco in jeans, giaccone di pelle e berretto intonando “Sei pazza di me” e “Non sei quella che eri”. Una novità di allora furono le dodici ballerine che danzarono durante il medley Rewind, Ti prendo e ti porto via, Gioca con me e Delusa. Anche allora a metà concerto ci fu un riferimento all’attualità (c’erano i referendum in vista) con l’invito a difendere sempre la libertà: «Non è - disse - una conquista acquisita».

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