È l’ora della tintarella ma solo con le creme, l’esperto: «Proteggere la pelle dal sole è un’esigenza che ha origini antichissime. Adesso è fondamentale contro i tumori»

Una ragazza che si abbronza in riva la mare
Una ragazza che si abbronza in riva la mare
di Federica Buroni
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Giovedì 26 Maggio 2022, 08:40

ANCONA - L’estate è alle porte e il sole si fa sentire. Ma la nostra pelle reclama protezione. Gli esperti giungono in soccorso e ci forniscono le dritte per vivere al meglio la bella stagione. «Proteggere la pelle dai danni del sole è un’esigenza che ha origine antiche», spiega Patrizia Sacchi, medico estetico con vari studi nelle Marche tra cui Ancona e Jesi. In Egitto, ricorda, «si mescolavano argille e polveri minerali da applicare sulla pelle ma è solo all’inizio del XX secolo che si è capito il legame tra esposizione solare e tumori della pelle».


Il medico non ha dubbi: mai senza creme solari. Ma con criterio. «Deve essere quello basato sul proprio fototipo e cioè sul colore della propria pelle». La ricetta è servita. Il fototipo, infatti, «indica la risposta della pelle ai raggi solari e dipende dalle diverse caratteristiche fisiche come il colore della pelle e dei capelli». L’elenco è fatto: esistono sei tipi di fototipo e «più è basso, più dovrà essere alta la protezione». Il I, quello delle persone con capelli biondi o rossi, occhi chiari e pelle molto chiara e sensibile: è indispensabile un Spf molto elevato con 50 e più. Per il fototipo II e cioè per persone bionde con pelle chiara e sensibile, ancora creme ad alta protezione. E poi, il III, per persone con capelli biondi scuri, cute sensibile e occhi scuri, con un’abbronzatura modesta: occorre una protezione alta. Per il fototipo IV che riguarda persone castane con occhi scuri e pelle moderatamente sensibile e si abbronzano facilmente, la protezione può essere media.

E ancora: per il fototipo V che appartiene a persone con capelli, occhi scuri e pelle olivastra, l’abbronzatura è intensa e quindi possono usare creme a protezione medio-bassa. Infine, il fototipo V è tipico delle persone con occhi e capelli neri e pelle che non si scotta mai: è sufficiente un Spf basso.


L’esperta avverte: l’uso di creme solari non basta. «Molte creme non coprono con uniformità e i filtri chimici che contengono non vanno bene sia per le sostanze che ci immettono sia perché si esauriscono presto». La differenza è fondamentale. Spiega Sacchi: «I filtri fisici sono preparazioni che usano sostanze come l’ossido di zinco e il biossido di titanio e hanno proprietà riflettenti, lenitive e protettive e non vengono assorbiti dalla pelle». Quelli chimici, invece, «come il butylmethoxydibenzoylmethane, sono sostanze di sintesi che catturano l’energia dei raggi Uv ma possono provocare problemi alla pelle». Al momento, secondo Sacchi, «i filtri più sicuri per la pelle sono quelli fisici».


Sono cinque le regole d’oro per il sole, secondo il medico estetico. Anzitutto, valutare la zona dove ci si espone, mai esporre al sole diretto i bimbi di età inferiore ad un anno e per i più grandi evitare le ore centrali e cioè dalle 11 alle 16, quindi, indossare cappello e occhiali da sole e usare creme solari ad alta protezione applicandole spesso, anche dopo il bagno e all’ombra.

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