ANCONA - È il tempo del teck neck, le rughe orizzontali sul collo. Rughe legate a un uso smodato di pc e smartphone. Una moda che, col passare degli anni, rischia di essere dannosa. Nulla da dire: la tecnologia è parte di noi ma non sempre è amica della bellezza. Il teck neck è proprio questo e consiste in una progressiva perdita di tonicità del collo che colpisce, naturalmente, anche le persone giovani.
Il tecl neck è un rilassamento della pelle del collo e si manifesta con la comparsa di rughe orizzontali. Questa perdita di tono riguarda tutti, anche i giovani e quindi non solo le pelle mature dal momento che, all’origine di questo fenomeno, è una pratica molto diffusa e cioè l’uso costante e continuo di pc, cellulari e tablet che ci spingono a tenere spesso la testa abbassata magari per scrivere un messaggio, per leggere una mail e semplicemente per guardare il cellulare. Risultato? Il formarsi di rughe sul collo, una specie di odiosa collana, insomma un progressivo rilassamento della zona Y ovvero quella che va dal collo alle clavicole. Non solo: questa posizione porta anche a un lento ma inesorabile rilassamento del decollété, dolore al collo e mal di schiena. A conti fatti, considerando come ci stiamo muovendo in questi ultimi anni, si possono avere problemi di teck neck già a 20 anni. Mica male come prospettiva.
La prevenzione è possibile. Uno dei primi suggerimenti è quello di diradare l’uso del cellulare, di pc, smartphone e altro.
In ogni caso, si possono limitare i danni di questo fenomeno. Per esempio, si possono fare massaggi dal basso verso l’alto, magari aiutandosi con il rullo di giada o il gua sha. Un altro consiglio è quello che vale per il beauty in generale: bere molta acqua. E poi, naturalmente, usare creme idratanti, sieri rassodanti e integratori a base di acido ialuronico e collagene. Una volta a settimana, poi, andrebbe fatto uno scrub e una maschera idratante e antiage specifica per il collo. Infine, è bene praticare una ginnastica ad hoc per questa parte del corpo come allungare la testa all’indietro e ai lati ma anche spingere con forza la lingua contro il palato.
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