Stinga e i cartoni anconetani chiudono con uno spaccato della “anconitudine” la rassegna Guasco-Galleria nel capoluogo dorico

Lo spettacolo sintetizza e mette in scena i libri di Stefano Calabrese, per tutti Stinga, editi da Guasco sui modi di dire e di fare degli anconetani
Lo spettacolo sintetizza e mette in scena i libri di Stefano Calabrese, per tutti Stinga, editi da Guasco sui modi di dire e di fare degli anconetani
di Lucilla Niccolini
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Domenica 3 Aprile 2022, 09:20

ANCONA - Si chiude, martedì 5 aprile, al Cinema Galleria di Ancona, la rassegna Guasco-Galleria, che un mese fa si era inaugurata con la proiezione del documentario “Intrecci etici”. Il gran finale, come di consueto alle 21,30, è affidato a Stefano Calabrese, con lo spettacolo “Modi e cartoni anconetani”.


Il sogno
Stefano Calabrese, per tutti Stinga, classe 1969, è nato in Ancona, da padre salentino e madre anconetana, con nonna materna bavarese.

Da piccolo, sognava che la sua città diventasse famosa, sull’onda di un qualche evento culturale o di un personaggio di spettacolo. Attratto, sin da giovanissimo, dalle parole, dalla fonetica e dalla metrica italiana, e quindi dagli enigmi della pagina della Sfinge sulla Settimana Enigmistica, ha iniziato a mettersi alla prova durante l’università, scrivendo i testi, oltre che le musiche, delle sue prime canzoni. Nel frattempo, frequentava il mondo del teatro, seguendo laboratori di recitazione. A trent’anni, ha avviato la sua vera produzione, sia di compositore per l’infanzia e per il teatro, che di autore e attore di cortometraggi. Tra le opere più rilevanti, ricordiamo le tre commedie musicali, di cui ha scritto musiche e liriche: “Pirati e Pirati” (2005), “Streghe - Un musical magico” (2007), “Animali della fattoria” (2015), e la serie di film su “Piacere Ivo” (2006-2016), di cui è sceneggiatore e attore. Infine, l’adattamento della storia di “Heidi” per voci recitanti e orchestra (2019). Nel 2020 sono diventati virali, nei social network, alcuni suoi doppiaggi in anconetano di cartoni animati, che ottengono complessivamente centinaia di migliaia di visualizzazioni.


Lo spettacolo
Lo spettacolo di martedì sintetizza e mette in scena i suoi volumi, editi da Guasco: “Modi anconetani. Definizione e analisi dei modi di dire e di fare del personaggio anconetano”, “Modi anconetani il continuo” e “Modi anconetani, il tre”: insieme rivelano la capacità di Stefano Calabrese di cogliere civetterie e adagi dell’“Homo anconetanus”: la ruvida immediatezza, tra saggezza e cinismo, che si è consolidata nell’era post-pandemica. Questo spettacolo, rivisitato con l’inserimento dei cartoni doppiati in anconetano da Stinga, vede la partecipazione di Mauro Cecili e Diego Cardinali, per offrire, a un pubblico capace di ridere dei suoi difetti e della sue manie, lo spaccato di quella che ci piace chiamare “anconitudine”. Una dimensione dello spirito? Forse. Certamente un modo di affrontare le durezze dell’esistenza, fingendo indifferenza, che nasconde una saggezza atavica, lo scetticismo di chi, in un porto di mare, ne ha viste tante, e non crede più a niente. 
L’humour  
Lo spettacolo, quindi, si raccomanda agli anconetani, capaci di rider e di se stessi, e di cogliere l’humour, a volte involontario, di cui sono impregnate battute e modi di dire.

L’ingresso al Cinema Galleria è di euro 10, fino a esaurimento posti. Un’occasione per risollevare gli animi, esorcizzando le ansie con il divertimento. Paolo Calabrese è un umorista che ha, a volte, la profondità di un antropologo. Che sa spiazzarci con la sua saggezza condensata in espressioni lapidarie e fulminanti.

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