Con Santini e Celestini si sente il profumo del palcoscenico nel filmato realizzato da Alesi per “Amato Teatro"

Un frame del video
Un frame del video
di Lucilla Niccolini
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Martedì 16 Marzo 2021, 05:15

ANCONA - Sembra quasi di sentire l’odore del teatro, di legno, velluto e polvere. E il mormorio del pubblico, anche se non c’è, nel filmato girato da Francesco Alesi per “Amato teatro”. Ha lo stesso titolo del ciclo di spettacoli in streaming, allestito dall’Amat per riempire il vuoto aperto dalla chiusura dei teatri, e sostenere gli operatori. Una lunga intervista a due voci, da ieri visibile sul sito amarsiunpo.co: a parlare è Gilberto Santini, da 15 anni direttore dell’Amat, assieme ad Ascanio Celestini, l’attore, regista e drammaturgo che lo scorso 15 giugno, allo Sperimentale di Pesaro, un minuto dopo la mezzanotte, è stato il primo protagonista della riapertura dei teatri dopo il lockdown.

 
Quell’esperienza viene ora raccontata in questo video, con toni diversi, identica commozione, acuita dalla situazione attuale: i teatri italiani, dal 26 ottobre, sono di nuovo chiusi, e non è facile prevedere fino a quando.

Proprio per richiamare l’attenzione, con accenti accorati, sull’esigenza di riportare pubblico nelle sale, è stata rilasciata questa duplice testimonianza, per la Coalizione Italiana per le Libertà e i Diritti civili), una rete per la sensibilizzazione e la tutela dei diritti. «Teniamo aperti i teatri. Teniamoli aperti! Quante sono le persone che ci possono entrare? Una ogni tre posti? Facciamone entrare anche una ogni dieci posti, ma teniamoli aperti», scandisce Celestini, dal Gentile di Fabriano, dove sono state girate le riprese. Le immagini, che accompagnano le due interviste, mostrano le maestranze che ricoprono le poltrone, che sistemano la scena per una delle tante rappresentazioni che l’Amat ha girato qui, per trasmetterle in streaming in questi mesi. E suscitano la stessa emozione che Santini evoca: «Quando, quel 15 giugno, il sipario si è aperto su Ascanio, tutti ci siamo messi a piangere». Di commozione, senza sapere che presto quel sipario si sarebbe richiuso. 

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