È possibile imparare a trasformare le emozioni e renderle positive, basta un po’ di allenamento: come cacciare i pensieri negativi

È possibile imparare a trasformare le emozioni e renderle positive, basta un po’ di allenamento: come cacciare i pensieri negativi
È possibile imparare a trasformare le emozioni e renderle positive, basta un po’ di allenamento: come cacciare i pensieri negativi
di Anna Maria Morsucci
3 Minuti di Lettura
Venerdì 1 Ottobre 2021, 10:31

La nostra mente non si ferma mai. È spesso siamo attanagliati da preoccupazioni e immaginiamo che le cose vadano al peggio. Ma perché i pensieri negativi sono sempre cosi numerosi e insistenti? La risposta ce la danno gli studiosi: solo il 10-20 per cento dei nostri pensieri è conscio, il restante 80-90 per cento è frutto dell’inconscio e di quello che ci diciamo internamente, ci hanno insegnato o imposto, abbiamo imparato dall’esperienza e dal nostro atteggiamento. La buona notizia è che la nostra mente può pensare un solo pensiero alla volta.


Quindi con un buon allenamento è possibile sostituire i pensieri negativi con quelli positivi e anche imparare a trasformare le emozioni negative in positive. Serve sicuramente impegno e dedizione ma il risultato è una mente libera, pulita e una vita sicuramente più serena. Quello che ci passa per la testa, infatti, è spesso sottovalutato ma in realtà genera le vibrazioni che agiscono sulla nostra realtà e la creano. Quando trascorriamo del tempo a riflettere, ricordare o immaginare qualcosa generiamo sempre una vibrazione che corrisponde al polo di attrazione. Più ci soffermiamo su quel pensiero più attiviamo quella vibrazione. E più ritorniamo con la mente a quel pensiero, più diventa facile attivare quella stessa vibrazione. Per ripulire la propria mente e rinunciare alle situazioni che disturbano il nostro equilibrio si può scrivere su un foglio di carta i pensieri e i sentimenti negativi. Una volta completato il foglio deve essere buttato.


Questo gesto molto semplice sembra essere utile per avere un effetto sulla nostra mente. Lo studio ha testato il metodo su una classe di studenti. La metà di questi ha gettato il foglio con i pensieri negativi, l’altra metà ha dovuto controllare meglio il foglio per correggere eventuali errori.

Il primo gruppo è risultato, sulla base di indagini successive, più sereno e meno concentrato sui pensieri negativi.


Quando ci lamentiamo significa che abbiamo la mente in modalità “vittima negativa”. E sia chiaro, la lamentela non è parte del carattere. La lamentela è un’abitudine e in quanto tale si può modificare con l’allenamento e l’attitudine al cambiamento. Se ci troviamo a voler dire solo cose negative e a volerci lamentare su quante cose dobbiamo fare ogni giorno o sul nostro capo che anche oggi ci ha riempito la scrivania di lavoro allora possiamo dire che siamo concentrati sui nostri pensieri negativi. E’ concesso restare in questo stato per qualche minuto ma poi è bene agire e per farlo bisogna partire dai pensieri stessi. Del resto perché ostinarsi a voler cambiare qualcosa che è impossibile cambiare? A volte la nostra idea di perfezionismo ci fa cadere nell’illusione di poter modificare anche il passato.

Non è cosi ed è bene farsene una ragione. Accettare l’accaduto, pensare a cosa fare per trovare una soluzione nelle situazioni di crisi o focalizzarci sulla bellezza delle cose può essere davvero la svolta. Cosi come lo è concentrarsi sul concetto di gratitudine. Troppo spesso, infatti, ci crogioliamo in quello che non va e dimentichiamo quello che funziona alla perfezione o quello che noi siamo stati capaci di fare. E’ sempre una questione di scelta, anche quando si tratta di pensieri. Anzi, soprattutto. Nella testa ci può essere spazzatura oppure oro. A noi scegliere cosa metterci perché una cosa è certa: si gioca tutto li, in quel meraviglioso frullatore che è la nostra mente.

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