Giorgia al PalaPrometeo di Ancona
con il suo nuovo tour "Pop Heart"

Giorgia
Giorgia
di Andrea Maccarone
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 3 Aprile 2019, 12:26
ANCONA - Giorgia parte da Ancona. Al via dal PalaPrometeo il nuovo tour della cantante romana. Venerdì 5 aprile l'artista porterà sul palco i brani del suo ultimo album "Pop Heart", un disco di cover a cui Giorgia è particolarmente legata. E novità del tour, a far parte della band anche la chitarrista pesarese Anna Greta Giannotti. Inizio concerto ore 21. Prevendite Ticketone.

Per la prima volta un disco di cover. Come mai?
«Era un progetto a cui pensavo da tanto ma non avevo mai avuto il coraggio di buttare giù una lista di canzoni perché mi sarebbe piaciuto cantarne tante e non dover scegliere.. dopo 25 anni di inediti ho trovato quel coraggio».

La scelta dei brani.
«La lista era davvero lunga, non sapendo come selezionare le canzoni ho seguito il metodo del cuore, dell'affezione verso brani che mi riportavano a un momento di vita, una scelta più da ascoltatrice che da cantante, ma ovviamente valutando anche la resa della mia voce in quei pezzi».

E' stato un po' come ritornare alle origini?
«In effetti sì, ho iniziato il mio percorso musicale proprio cantando le cover e anche in questi anni di concerti mi sono sempre ritagliata un momento per citare o interpretare canzoni di altri artisti. E' un esercizio che mi appartiene».

Perchè il titolo "Pop Heart" al disco?
«Il titolo Pop Heart è arrivato alla fine del disco quando mi sono resa conto di aver scelto con un cuore profondamente pop, legato al mio percorso musicale. All'inizio della mia carriera cantavo quello che mi piaceva nei club, poi grazie a mio papà ho seguito la strada soul».

Una carriera costellata di successi e collaborazioni. Una che desidererebbe poter realizzare?
«Sì, ce ne sono tante. Ma se posso esagerare mi piacerebbe cantare con Stevie Wonder, uno dei pochi miti rimasti. Mentre nella nuova generazione mi piacerebbe lavorare con Emeli Sandé».
Quali sono state le reazioni dei suoi colleghi a cui lei ha chiesto in prestito i loro brani?
«Ho avvisato tutti quelli che potevo riguardo il mio progetto, e ognuno di loro mi ha, a suo modo, incoraggiato e anche ringraziato».

Chi, in particolare?
«Elisa ne è stata subito contenta. Lorenzo (Jovanotti, ndr) mi ha detto cose meravigliose che non dimenticherò mai. E Zucchero è stato fantastico: gli ho chiesto se voleva che gli mandassi il pezzo che ho scelto tra i suoi prima che uscisse il disco e mi ha risposto: "non mandarmelo, mi fido di te!"».

Nel disco ci sono anche brani con qualche decennio sulle spalle. Che cosa hanno rappresentato per lei quelle canzoni?
«Madonna, Eurythmics, "Dune mosse" e "Lei verrà" rappresentano la mia adolescenza, quei mitici anni '80 con la loro atmosfera unica che per me sa di libertà di possibilità di speranze e che in musica era synth e delay.Sono i primi ricordi della "mia" musica».

Come assemblerà sul palco queste varie epoche, e le diverse atmosfere, che si susseguono di brano in brano?
«Farò come sul disco. Ovvero non mi atterrò a un ordine temporale, ma seguirò il flusso di accordi e armonie mescolando "popheart" ai miei pezzi in una dinamica di suono. Cioè: un mescolone!».
 
© RIPRODUZIONE RISERVATA