Marche Palcoscenico Aperto sbarca in Francia con “Tutte quelle vive luci”, progetto del regista marchigiano Mingarelli

La locandina di Tutte quelle vive luci
La locandina di “Tutte quelle vive luci”
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Mercoledì 31 Marzo 2021, 13:38

ANCONA - Marche Palcoscenico Aperto, progetto di Regione e Amat, varca i confini nazionali e sbarca in Francia grazie alla collaborazione dell’Istituto Italiano di Cultura di Parigi. La collaborazione prende l’avvio venerdì 2 aprile con il debutto in contemporanea, sui canali social di entrambi gli enti, del video-documentario “Tutte quelle vive luci”, progetto del regista marchigiano Antonio Mingarelli/Utovie Festival e Teatri della Plebe, promosso nell’ambito del progetto Marche Palcoscenico Aperto, che vede la partecipazione di attori quali Liv Ferracchiati, Saverio La Ruina, Roberto Latini, Francesca Mazza, Paolo Mazzarelli, Lino Musella e Anahì Traversi, con la musica originale del cantautore Giorgio Canali, per un viaggio che attraversa l’Italia tramite la figura potete e salvifica di Dante nel suo settecentenario della morte.


«Il progetto Marche Palcoscenico Aperto – ha evidenziato l’assessore regionale alla Cultura, Giorgia Latini - è la chiara dimostrazione di come le buone idee viaggiano sempre oltre le aspettative e poi cominciano a non avere confini.

Certo le buone idee quando ci si crede fermamente (ed è stato questo il motore del successo) vanno anche messe in pratica e quando trovano l’humus giusto fatto di condivisione, empatia e volontà di collaborare tra soggetti che parlano l’unica lingua della diffusione della Cultura, allora si crea un circuito virtuoso sotto molteplici aspetti.

Un circuito che, sono sicura, costituirà un modello per altri Enti e Istituzioni culturali. Ed ecco che la prestigiosa collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura di Parigi e proprio in occasione del 7° centenario dantesco, potrà diventare un moltiplicatore di effetti positivi e di future iniziative non solo per le Marche ma anche a livello nazionale. Un ringraziamento particolare va all’Amat e al direttore Santini per aver cercato e saputo cogliere le migliori opportunità per dare sempre più risalto alla creatività e alla tradizione teatrale marchigiane».

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