ANCONA - Innamorarsi nelle Marche non è difficile. I paesaggi, i borghi, le Rocche, la natura sono la cornice ideale per una vacanza romantica e anche per ospitare il fatidico sì. Non a caso la nostra regione, per tanti stranieri, è nel novero delle “Destinazioni Wedding”.
Léontine Ansaloni-Lauffer, dal 2009, con la sua agenzia “Il matrimonio italiano” è tra i pionieri del settore. Dalla sua sede di Mondaino, al confine con la provincia di Rimini, organizza cerimonie da sogno per coppie di tutte le nazionalità. Belghe, inglesi, tedesche, svizzere. Questo mese si sta preparando per accogliere una coppia di americani di origine filippina, una dal Brasile, una dall’Olanda e una coreana. Hanno scelto location storiche come il castello di Gradara, il Palazzo Ducale di Urbino, patrimonio Unesco e il perno è una prestigiosa tenuta nell’urbinate. Spiega che quello che piace è l’opportunità data dalle Marche di trasformare il matrimonio in un viaggio esperienziale sereno che lascia un ricordo indelebile agli invitati. Il che tradotto sul piano pratico, per il comprensorio ospitante è davvero molto interessante. Léontine propone un tour di quattro notti, con soste al mare e sui monti, brunch in cantine, escursioni guidate nei siti naturali, visite personalizzate nei musei e coinvolge musicisti, artisti ed artificieri. Eventi che hanno importanti ricadute economiche sul comprensorio.
Il paese di Petritoli nel fermano, non a caso, ne ha fatto il suo core-business dal 2007 fino ad essere una delle capitali dei matrimoni stranieri in Italia e vanta un’intesa tra pubblico e privato davvero da manuale.
Proposte diverse che hanno avuto il merito di far riaffiorare i ricordi su come una volta era il matrimonio alla marchigiana. Al sud del Conero, c’era l’incontro del giovedì sera o del sabato sera dei genitori “p’accomodasse per ‘l compromesso” e decidere della data e della dote; “l’accuncio” ossia il corteo di donne che trasportava la “robba” della fidanzata nella sua futura dimora una settimana prima; il rito “d’arfà ‘l lietto”, di fare il primo letto con le lenzuola bianche con “lu saccu” e lo scherzo della tasca.