Lisi e il suo festival: «Cinematica dedicato alla natura che si autorigenera»

Lisi e il suo festival: «Cinematica dedicato alla natura che si autorigenera»
Lisi e il suo festival: «Cinematica dedicato alla natura che si autorigenera»
di Giovanni Guidi Buffarini
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Lunedì 19 Settembre 2022, 04:50 - Ultimo aggiornamento: 10 Marzo, 09:34

ANCONA - La conversazione con l’anconetana Simona Lisi - danzatrice, coreografa, attrice, nonché direttrice artistica del festival Cinematica - non può che partire dalla cronaca tragica, dall’acqua e dal fango.
Cinematica doveva iniziare, a Sirolo, proprio venerdì 16. Avete rinunciato. 
«Non potevamo fare altrimenti, il cuore in lutto dopo quanto accaduto. Il laboratorio saltato lo recupereremo la prossima primavera. Mentre il laboratorio di questa settimana - “Polimnia”, condotto da Isacco Caraccio Anghilante, fondatore del Teatro Selvatico - si terrà come da programma il 24 e il 25 ad Ancona, Parco del Cardeto. “Polimnia” ragiona sul nostro rapporto con il mondo animale. Era previsto a pagamento ma abbiamo deciso che sarà gratuito: è il nostro piccolo contributo alla comunità marchigiana ferita».

Cos’altro vuole dirci di Cinematica 2022?
«Quest’anno il festival si compone di due parti distinte ma legate dal tema conduttore Natura Naturans, la natura che si autorigenera, un concetto di Spinoza. Avremo ospiti artisti che alla natura si ispirano per creare le loro opere. La prima parte si svolgerà all’aperto, dopo “Polimnia”, il primo ottobre e il 2 sono in programma ad Ancona altri laboratori, anche per bambini, e saranno tenuti da artisti di primo piano: le danzatrici Elisa Sbaragli, Francesca Cola e Giulia Ceolin, l’artista multimediale Fabio Brusadin. La seconda parte sarà invece al coperto, dal 27 al 30 ottobre. La presenteremo in una conferenza stampa».
La seguirò di sicuro e ne riferirò, però sia gentile: visto che stiamo parlando, non potrebbe darmi una piccola anticipazione?
«Voglio essere molto gentile: gliene do due. Dato che lei si occupa di cinema, le farà piacere sapere della presenza ad Ancona di Luigi Serafini, autore del “Codice Seraphinianus” edito da Franco Maria Ricci. Un libro geniale e stranissimo che folgorò Fellini e che Tim Burton cita come una delle sue principali fonti di ispirazione. La seconda notizia in anteprima riguarda la presentazione del mio nuovo lavoro, si intitola “Eva”, tratta dell’origine del mondo femminile, non mi chieda di più».
D’accordo, ringrazio e le chiedo solo un’ultima cosa, una riflessione sugli ultimi due anni.
«Hanno messo a dura prova anche noi di Cinematica.

Ricordo che la pandemia scoppiò alla vigilia del festival, avevamo preparato tutto. L’anno scorso, malgrado le limitazioni malgrado il Green Pass, siamo riusciti a organizzare una bella edizione, ne sono orgogliosa. Non è stato facile ma non ci siamo persi nelle difficoltà e ora ripartiamo a pieni giri occupandoci del rapporto con la natura. Il tema fondamentale del nostro tempo, eppure ai margini dell’agenda politica».

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