Paola Giorgi e il duo Mazzoni-Riganelli ad Ancona con “La ragazza con la fisarmonica". Evento nel Giorno della memoria, la replica domenica a Fermo

Giorgi e il duo Mazzoni-Riganelli protagonisti de “La ragazza con la fisarmonica" ad Ancona nel Giorno della memoria, la replica domenica a Fermo
Giorgi e il duo Mazzoni-Riganelli protagonisti de “La ragazza con la fisarmonica" ad Ancona nel Giorno della memoria, la replica domenica a Fermo
di Saverio Spadavecchia
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Lunedì 23 Gennaio 2023, 05:55

ANCONA - Le Marche guardano al Giorno della memoria, per ricordare il dramma della Shoah, per non dimenticare il vuoto nell’anima dell’uomo. Venerdì, 27 gennaio, giorno della memoria, verrà celebrata la storia e la vita di Esther Bejarano. Un viaggio nella disperata volontà di vivere di una giovane donna. È quanto propone lo spettacolo “La ragazza con la fisarmonica - Esther Bejarano e l’Orchestra di Auschwitz”, liberamente tratto dall’omonimo libro, in programma al Ridotto del Teatro delle Muse di Ancona. La serata, a cura di Bottega Teatro Marche, rientra nell’ambito di quelle promosse quest’anno dal Consiglio regionale per il Giorno della memoria e sarà aperta dal saluto del presidente dell’Assemblea legislativa Dino Latini. 


La voce e le musiche


La voce recitante dell’attrice Paola Giorgi, accompagnata dalle musiche tradizionali klezmer eseguite dal duo composto da Massimo Mazzoni (sassofono) e Christian Riganelli (fisarmonica), narrerà la storia di Esther Loewy Bejarano, nata nel 1924 (e deceduta nel 2021) in Germania da una famiglia di musicisti di origine ebraica.

Deportata ad Auschwitz, riuscirà a salvarsi entrando a far parte dell’orchestra interamente femminile del campo di concentramento. Nonostante fosse una pianista, per sfuggire al suo destino, si propose per suonare la fisarmonica, unico strumento mancante nella formazione.


La storia di Esther


«Una storia dove all’assurdità di Auschwitz si aggiunse anche l’assurda volontà dei nazisti di creare un’orchestra di deportate con la direzione affidata alla nipote del compositore Mahler, Alma Rosé poi deceduta nel campo di concentramento nel 1944. La storia di Esther – spiega Paola Giorgi - è di chi pur non sapendo suonare la fisarmonica disse di sì ed inizio a suonare di notte, in maniera tale da lottare per sopravvivere». La sua vita poi andò oltre la liberazione emigrando in Palestina. In Israele lavorò come cantante e insegnante di musica, ma nel 1960 la decisione di tornare in Germania con il marito Nissim e con i figli Edna e Joram. Ad Amburgo insieme ad altri ex perseguitati fonda l’Auschwitz Komitee Deutschland e rimase attiva a livello musicale fino agli ultimi giorni di vita spaziando da rap, Bertold Brecht, Mikis Theodorakis, testi contemporanei di denuncia sociale ai canti yiddish tradizionali e della resistenza. In questa maniera Esther racconto ai più giovani la sua testimonianza di artista e di sopravvissuta, cantando per la pace, l’antifascismo, la libertà e l’eguaglianza. «Abbiamo scelto la storia di Esther Bejaramo – conclude Paola Giorgi – perché la musica nonostante l’orrore del nazismo è stata in grado di portare consolazione, speranza e salvezza. Una donna che ha poi continuato a raccontare la sua storia in tanti modi e sempre comprensibili dalle nuove generazioni».


Le info


Appuntamento al ridotto delle Muse a partire dalle ore 21 al Ridotto del Teatro delle Muse di Ancona. Conduzione affidata a Paolo Notari. Consigliata la prenotazione online attraverso la piattaforma Eventbrite. Prevista una replica al Teatro dell’Aquila di Fermo il 29 gennaio alle 17.30 sempre ad ingresso gratuito. Per informazioni e disponibilità posti è consigliato contattare il numero telefonico del teatro fermano.

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