I fermalibri sempre indispensabili, si possono realizzate con poco, basta un po' di creatività

Un fermalibro
Un fermalibro
di Veronique Angeletti
3 Minuti di Lettura
Venerdì 12 Marzo 2021, 08:17

ANCONA - Chi ama i libri e li considera compagni di crescita e anche di vita, ama tenerli vicino. Pertanto, chi ama i libri, si sa, li mette ovunque. Fumetti in bagno, gastronomia in cucina, gialli nel corridoio, i classici nello studio, contemporanei in salotto e, quelli del momento, in camera, accanto a quelli del cuore. E siccome non abbiamo una biblioteca in ogni stanza, sfruttiamo ogni ripiano e, quindi, usiamo i fermalibri. Un accessorio funzionale, è studiato per sorreggere i volumi ma, con un pizzico di creatività, diventa straordinario e regala carattere lì dove lo si inserisce.


Per chi vuole volare con la fantasia basta procurarsi dei reggilibri. Si tratta di due placche unite ad “L”. Di solito misurano 135 x 98 x 205 mm. Possono anche essere realizzati con delle tavolette di legno incollate. Non male anche quelli in plexiglass trasparenti. Serviranno per bloccare i libri ma anche come supporto a qualsiasi oggetto. Ad esempio, chi ama la musica e ha libri sul tema potrebbe sfruttare vecchi dischi in vinile. Vanno immersi in acqua bollente fino a quando diventeranno malleabili.

Poi, con molta attenzione, si piega un terzo del disco a 90° che diventerà la base del fermalibro. Per plasmarlo, aiutarsi con un reggilibro e dei pesi. Lasciarlo raffreddare. Se è proprio importante che aderisca bene al reggilibro d’acciaio o in legno usare la colla. Attenzione, verificare se il 33 giri o il 45 giri nasconda bene il reggilibro e anche se entri nell’altezza dello scaffale.

Se il mobile è pregiato rivestire la base di tessuto o di feltro per evitare di rigarlo.

Per chi preferisce posizionare il fermalibri a fine scaffale, simpaticissimo sfruttare vecchi eroi. Tagliare in due all’altezza del bacino un G.I.Joe. Incollare il busto sopra la mensola e sotto la mensola il bacino e le gambe. Con una mano, sarà lui che fermerà i libri sul ripiano superiore e, con le gambe, bloccherà quelli sul ripiano inferiore.
La tecnica del tagliare in due gli oggetti vale per qualsiasi cosa. La testa e il corpo di un animale, un’antica macchina da cucire. Non male, l’idea di sfruttare vecchi morsetti, anche di varie grandezze ma ricordarsi di usare pezzettini di feltro per non segnare le tavole. Anche un mattone abilmente dipinto affinché assomigli in tutto e per tutto ad un libro è simpatico oppure legni slavati dal mare incollati.


Ma, forse, quelli più belli sono i fermalibri diorama. Li ha inventati l’artista giapponese Monde che li crea riproducendo finti libri senza dorso nei quali inserisce delle scene di opere famose. Sono dei plastici molto realistici che aprono storie fantastiche. Da sfruttare dagli appassionati di Harry Potter o di Tolkien. Come non è male l’idea di due americani di usare la tecnica della pirografia per riprodurre in un libro fatto in legno alcuni ambienti delle collezioni che devono sorreggere.

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