ANCONA - «In Russia fui premiato, cantavo a favore della pace: oggi le cose si sono rivoltate, il tema della guerra è presente e spero che si mettano anche d’accordo». Lo ha ricordato Gianni Morandi alla presentazione del suo nuovo album “Evviva!” e del tour “Go Gianni Go” che fa tappa sabato, 25 marzo, alle ore 21 al PalaPrometeo di Ancona.
La nuova corsa
Il tour di Gianni Morandi è la nuova avvincente corsa per raggiungere e riabbracciare il suo affezionato pubblico nei principali palazzi dello sport italiani. «A 78 anni non pensavo di fare i palasport e soprattutto che la gente avesse voglia di comprare il biglietto – ha ammesso –.
La band
Per questo tour il cantante è affiancato on stage da una formidabile band di 13 elementi diretta dal maestro Luca Colombo, alle chitarre con Michele Quaini, Ricky Quagliato alla batteria, Ambrogio Frigerio al trombone, Paola Zadra al basso, Maurizio Campo al pianoforte, Michele Lombardi alle tastiere, Camilla Rolando alla tromba, Nicholas Lecchi al sax, Daniele Leucci alle percussioni, Silvia Olari, Roberto Tiranti e Alessandra Kidra ai cori. Il cantante ha pensato a una speciale scaletta, un concentrato di vitalità e potenza che mescola le tracce incluse nel nuovo album e i grandi classici del suo repertorio. «Il disco è nato nel giorno del mio incidente alla mano di due anni fa – ha confessato –. Mi chiamò Jovanotti per confortarmi, ero giù di morale e lui ebbe parole che mi fecero bene; poi mi propose la canzone “L’allegria” e da lì è nata una collaborazione speciale».
Il festival
Questo disco arriva dopo la partecipazione come conduttore, al fianco di Amadeus, al festival di Sanremo e a 5 anni di distanza dall’ultimo progetto “D’amore d’autore”. “Evviva!” è un viaggio in otto canzoni nel presente di un artista unico, con quattro tra i suoi più recenti successi “Apri tutte le porte”, “La ola”, “L’allegria”, “Fatti rimandare dalla mamma a prendere il latte (feat. Sangiovanni) ad alternarsi ad altrettanti brani inediti, tutti da scoprire, “Evviva!” (feat. Jovanotti), “Anna della porta accanto”, “Un milione di piccole tempeste” e “Stasera gioco in casa”. «Il mio compito è cantare delle belle canzoni, fare sorridere le persone che ascoltano – ha apostrofato – Mandare dei messaggi non lo so se può essere demandato ad un artista; quando cantavo “C’era un ragazzo che come me amava i Beatles e i Rolling Stones” c’era il riferimento alla guerra del Vietnam, ci fu una interrogazione parlamentare, fu censurata dalla Rai: messaggi forse c’è qualcuno che li sa dare, preferisco avere rapporto con gli altri, essere generoso, educare un figlio».
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