La Cucinotta marchigiana, giovedì la prima ad Ancona del film “Il gatto e la luna” girato interamente nella nostra regione

Maria Grazia Cucinotta mentre gira ua scena nell'atrio del Comune di Osimo
Maria Grazia Cucinotta mentre gira ua scena nell'atrio del Comune di Osimo
di Lucilla Niccolini
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Martedì 24 Agosto 2021, 06:25

ANCONA - Che ci faceva Maria Grazia Cucinotta, nell’agosto di due anni fa, tra le statue di antichi dignitari, in toga e senza testa, nell’atrio del Comune di Osimo? Stava girando il film “Il gatto e la luna”, scritto e diretto da Roberto Lippolis. Sarà presentato ad Ancona il 26 e il 27 agosto al Cinema Multiplex Giometti; quindi, il 27 e il 28 al CineTeatro di Ascoli Piceno; infine il 28 e il 29 alla Sala degli Artisti di Fermo.

Nella parte di Sonia, la protagonista, la Cucinotta ha trascorso nelle Marche un intero mese, col cast di questa produzione della società indipendente Ventitre. L’attore Enzo Storico, che ne è il direttore generale, ha ritagliato per sé la parte di Mario, il marito di Sonia. 


“Il gatto e la luna” è stato definito “un thriller sentimentale”. Enzo Storico, ci darebbe qualche anticipazione? 
«L’intreccio segue due storie parallele. La vicenda di una cinquantenne, la Cucinotta, determinata a lasciare l’amante giovane, per tornare dal marito e dal figlio, scorre parallela alle indagini sull’omicidio di un imprenditore, in seguito al quale la sua segretaria è caduta in coma irreversibile. Solo alla fine le due storie si incontrano. Fino a quel momento, lo spettatore è indotto a interrogarsi su indizi e particolari all’apparenza irrilevanti. E a chiedersi, come spesso succede nella vita vera, il perché di strani comportamenti». 


Il titolo è curioso, ricorda una poesia di Yeats. Che nesso ha con la vicenda? 
«Quando Sonia chiede consiglio al suo anziano professore di filosofia del liceo, interpretato da Enzo Garinei, lui le recita proprio questa lirica, per indurla a guardare la luna, come fa il gatto, e a riflettere». 


Lei è romano e Lippolis barese: come vi è venuta l’idea di girare nelle Marche? 
«Da ragazzo ho frequentato il glorioso Campana, e conservo un bellissimo ricordo di Osimo.

Da tempo avevo intenzione di ambientarvi una storia, così ho condotto Lippolis a fare un giro per la regione, e lui è rimasto affascinato da luoghi bellissimi, carichi di storia e di arte. Osimo è la location di gran parte del film, ma poi abbiamo girato anche a Sirolo e Numana, dove Sonia cerca un rifugio in riva al mare, per prendere la sua decisione, poi ad Ascoli Piceno e a Servigliano, durante il torneo di San Clementino. Infine c’è una sequenza molto suggestiva ambientata nel faro di Pedaso».


Come vi siete trovati nelle Marche?
«Siamo stati accolti ovunque con grande ospitalità e disponibilità, dalle amministrazioni comunali e dalla gente. Ringrazio in particolare il sindaco di Osimo, che ci ha messo a disposizione aree del palazzo comunale, e ha intercesso con il direttore sanitario dell’ospedale per farvi girare alcune scene. E poi, ovunque i marchigiani, incuriositi, hanno seguito da vicino le riprese, talvolta costringendoci a interrompere il lavoro per farsi selfie con la Cucinotta e gli altri interpreti. I ritardi che ne sono conseguiti, inevitabili, sono stati ripagati dalla simpatia delle tante persone. Per questo molti di noi saremo presenti alle “prime” marchigiane, compreso il direttore della fotografia, il grande Nino Celeste, ed Enzo Garinei, un over90 di straordinaria lucidità e arguzia».

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