Capossela in concerto con “Bestiale Commedia” ad Ancona: «È l’allegoria dei caratteri umani»

Vinicio Capossela
Vinicio Capossela
di Chiara Morini
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Sabato 4 Dicembre 2021, 12:37

ANCONA - Sarà una “Bestiale Commedia” quella che Vinicio Capossela racconterà lunedì, 6 dicembre, alle ore 21 al Teatro delle Muse di Ancona, nel concerto voluto per celebrare i 700 anni dalla morte di Dante Alighieri. 


Vinicio, come si trova a tornare nelle Marche?
«Amo molto la vostra regione. E poi il concerto, lunedì, cade nel giorno del mio santo preferito, San Nicola, legato al mare (con il concerto in una città marittima), primo portatore di doni, è un santo speciale. San Nicola è il precursore di Santa Claus, portava in dono i cerini, che a loro volta donavano la facoltà di parlarsi».
Lei che da sempre canta l’umano, il vissuto, come vede la situazione attuale?
«I cerini di San Nicola darebbero di sicuro la facoltà di parlarsi e ascoltarsi. Difficile farlo di più in questo periodo, con le difficoltà, le ristrettezze, e le grandi contrapposizioni economico-sociali. Da un lato c’è chi ce la fa, di contro, dall’altro c’è chi no. In questa, così come in altre situazioni non facili, sarebbe bello poter essere tutti più uniti». 
Ad Ancona sarà con il tour “Bestiale Commedia”, come mai questo titolo?
«La “Bestiale Commedia” arriva dopo il “Bestiario d’amore”, il lavoro precedente. È una sorta di catalogo allegorico dei caratteri umani».
In che senso?
«La bestialità si collega alla Commedia, è piena di bestie, qui intese non come gli amici animali, ma come le persone che hanno peccato, i dannati. E nella Commedia c’è la possibilità di affrancarsi dalla bestialità. L’animale è l’allegoria della realtà, che non potrà essere mai vera, la verità è solo di Dio. È come voler rappresentare una situazione del tipo “lascio il reale per entrare nel vivo”».
Cosa l’affascina di più dell’universo dantesco?
«Dante finisce sempre per entrarci. Lei pensi che Dante è tra i letterati più importanti anche a livello internazionale: ci sono personaggi del calibro di Borges che hanno imparato l’italiano solo per poter leggere la Commedia. Io poi sono un po’ pre-raffaelliano. E poi mi lasci dire che questo concerto mi ha permesso e mi permette di studiare di nuovo Dante».
Quanto è attuale l’opera dantesca? 
«Molto, diciamo che apprezzo molto il metafisico, ciò che va oltre la scienza, che viene anche messa in discussione. A volte si deve avere fede e dare la giusta importanza alla dimensione spirituale, e questo in Dante è molto interessante. La cantica più nota ovviamente è l’Inferno, ma poi nel Purgatorio, di contro, la montagna che si trova alla fine, mi fa venire in mente un eroe felliniano».
Sarà sul palco con due musicisti, qualcuno dice come “le due guide dantesche”: che ne pensa?
«Sì, con me ci saranno gli straordinari Raffaele Tiseo e Vincenzo Vasi. Anche questo fa parte dell’allegoria. Poi una formazione contenuta: come si contingentano gli accessi, coi tempi che corrono, abbiamo contingentato pure i componenti del gruppo».
Nuovi progetti in arrivo?
«Da poco è uscito il mio libro “Eclissica”, a settembre, che ripropone l’allegoria dell’eclissi come oscuramento di vita.

Quasi una biografia, un bel tomo da leggere. Saluto le Marche dicendo: nel libro c’è anche una pagina dedicata ad Ancona».

L’organizzazione è a cura della Best Eventi, info 0859047726. 

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