L'anconetano Atarde al suo primo Ep “Difetti di forma”: «Canto l'amicizia e l'affetto, sono pronto a esibirmi a Milano»

L'anconetano Atarde, al secolo Leonardo Celsi
L'anconetano Atarde, al secolo Leonardo Celsi
di Chiara Morini
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Lunedì 9 Maggio 2022, 07:35

ANCONA - Prima due singoli, poi il terzo, poi finalmente il suo primo Ep: il giovane anconetano Atarde, al secolo Leonardo Celsi, classe 2001, ha da poco pubblicato “Difetti di forma”, che contiene sette tracce, ed è disponibile in streaming e digitale. E non è tutto: la piattaforma Vevo l’ha inserito nella speciale lista dei 20 talenti italiani da seguire con interesse in questo 2022.

«È un’emozione bella, unica, ci proviamo già da un anno. Allo stesso tempo sento la responsabilità e l’ansia, è la prima prova completa che faccio, presentandomi al pubblico».

 
Quali temi affronta? 
«I brani scelti erano tutti diversi e slegati tra loro, scritti negli ultimi due anni in diversi momenti della mia vita, prima la fine del liceo e poi l’università. C’è molto di me, passando dall’entusiasmo al magone, alla sensazione, che a volte si prova, di inutilità. Comunque abbiamo voluto che il fil rouge fosse quello di collegare i brani ai primi due singoli, “loml” e “bulbi”, molto diversi tra temi e arrangiamenti e gli abbiamo dato un ordine simmetrico».


In che senso? 
«I primi tre brani, “loml”, “bulbi”, “città”, sono speculari agli ultimi tre, “nastro”, “rooftop”, “tias”: “loml” e “tias” sono ispirati a mood invernali e sono il primo e l’ultimo brano, “bulbi” e “rooftop” parlano di primavera spensierata, “città” e “nastro” sono nate d’estate e richiamano suggestioni pop. In mezzo c’è “passa”, il quarto brano, di collegamento tra i due gruppi».


È questo il brano a cui è più legato?
«Sì, proprio “passa”, storia di amicizia, di affetto, che piace molto a me ma è piaciuto pure tanto all’etichetta». 


Finito l’Ep, ora a cosa si dedicherà? 
«Già questo è stato un lavoro impegnativo, importante, ma che mi rende soddisfatto.

Come del resto lo sono visto che stanno aumentando gli impegni musicali e sono sempre molto più felice per questo. La musica conta molto per me e già sto pensando ai primi live, ce ne sarà qualcuno, non vedo l’ora».


Ha già organizzato un tour? 
«Siamo andati lunghi con l’Ep, non c’è stato tempo finora di affrontare questo discorso. Non ci sono troppe date, ma sicuramente qualcuna sarà anche nelle mie Marche. Intanto sarò a Milano, giovedì 12 maggio, dove alle ore 19, nel “Dopo?Space” di via Boncompagni, presenterò questo mio primo progetto discografico».


Per il futuro pensa già a un altro album?
«Sì certo. Già in questo ci sono sette tracce, ma non sono le uniche. Ho già molti altri brani che sono praticamente pronti. Per cui posso dire che sì, appena finito con “difetti di forma”, si lavora già al prossimo». 


Se le chiedessi il suo sogno nel cassetto?
«Le rispondo che voglio mantenermi con i piedi per terra. Ma ne ho uno in particolare, su questo Ep: voglio portarlo in giro, interfacciarmi con il pubblico. E magari pure interagire con altri artisti, dialogare con altri produttori, per confrontarmi. Al momento sono ancora ad Ancona, anche se ero iscritto all’università a Bologna. Momentaneamente, però, ho deciso di dedicarmi alla musica e ho lasciato antropologia, che riprenderò». 

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