Addio a Ben E. King, un anno fa
un indimenticabile concerto a Senigallia

Addio a Ben E. King, un anno fa un indimenticabile concerto a Senigallia
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Sabato 2 Maggio 2015, 15:44 - Ultimo aggiornamento: 4 Maggio, 13:17
ANCONA - Addio a Ben E. King.



Lo abbiamo incontrato e applaudito poco meno di un anno fa al Summer Jamboree di Senigallia in un indimenticabile concerto che ha riempito fino all'inverosimile la piazza del Foro Annonario.







Il cantante di «Stand By Me». In questa breve frase c'è tutta la carriera di Benjamin Earl Nelson,

meglio conosciuto come Ben E. King, morto a 77 anni. Già perchè come molti altri colleghi della sua generazione, la sua carriera è rimasta legata a una delle canzoni più belle e famose di sempre, scritta, all'alba della sua carriera solista nel 1961 insieme a

Leiber e Stoller, una delle coppie di autori più originali della storia. Quando ancora usava il suo nome anagrafico, sul finire degli anni '50, aveva fondato i Five Crowns, un gruppo doo wop. Il colpo di

fortuna arrivò quando il manager dei Drifters, uno dei gruppi vocali più celebri dell'epoca licenziò i

componenti originali e li sostituì in blocco con i Five Crowns.



Nel '59 arriva il primo successo, «There Goes My Baby» (di cui King è co autore), seguito da classici

firmati da Doc Pomus e Mort Shuman come «Save The Last Dance For Me», «This Magic Moment» e

«I Count The Tears». In tutto la sua avventura con i Drifters durò 13 brani: poi le solite storie legate a beghe contrattuali e richieste di royalties più eque gli fecero fare la fine dei suoi predecessori senza partecipare nè a un tour nè a un show tv. Il bello è che Charlie Thomas, il lead vocalist chiamato a sostituirlo, in tv, faceva il lip synch sulle canzoni incise da Nelson.



Uscito dai Drifters arrivano il cambio di nome e il grande successo. Ben E. King è sotto contratto con

la Atlantic, la leggendaria casa discografica fondata dai fratelli Ertegun: nel 1961 esordisce con

«Spanish Harlem», poi, firma, con Jerry Leiber e Mike Stoller, «Stand By Me» ed entra nella storia,

con uno di quei brani che vanno ben al di là dei confini musicali.



Il suo nome resta stabilmente nella classifica di Billboard fino al 1965 quando la British Invasion

cambia radicalmente la scena musicale e mette in ombra i cantanti come Ben E. King.



La sua canzone più famosa, di cui John Lennon aveva dato una versione memorabile, però ha

continuato la sua leggenda: nel 1986, quando uscì «Stand By Me», il film di Rob Reiner tratto da

Stephen King, il brano tornò primo in classifica.

Per tutti questi anni Ben E. King non si è mai perso per strada come tanti suoi colleghi della scena del

soul: ha continuato a portare in giro il suo repertorio costruito attorno a un pugno di canzoni stupende

che gli garantiscono un posto nella storia.

Anche se tutti lo ricordano come «il cantante di Stand By Me».
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