​Tullio Solenghi a Maiolati
in scena con “Amadeus”

​Tullio Solenghi a Maiolati in scena con “Amadeus”
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Giovedì 13 Novembre 2014, 11:31 - Ultimo aggiornamento: 12:01
MAIOLATI - Tullio Solenghi, nel paese natale di Gaspare Spontini, dà inizio alla stagione teatrale.

Oggi (13 novembre) alle 21 Solenghi con Aldo Ottobrino sarà protagonista dello spettacolo "Amadeus" per la regia di Alberto Giusta. Amadeus, dedicato ad altri due importanti nomi della musica classica, racconta il tentativo del compositore italiano Antonio Salieri di distruggere la reputazione dell'odiato avversario Wolfgang Amadeus Mozart.

La piéce teatrale si svolge in due atti ed è il testo del 1978 scritto da Peter Shaffer da cui e` stato successivamente tratto l'omonimo film del 1984 diretto da Milos Forman. Solenghi, alla vigilia del debutto nelle Marche ha rivelato una sua volontà recondita nel voler interpretare da oltre 25 anni uno dei personaggi di Amadeus.



Che spirito dovrà avere lo spettatore?

Lo spirito e la consapevolezza di andare a vedere non solo la storia di uno dei più grandi geni della storia quale è Mozart, ma anche ciò che può scaturire da una persona, quale Salieri, a contatto col genio.



Il pubblico la ama per la sua vena ironica, ma qui ci sarà quella drammatica.

Si, è vero. Il mio pubblico non è abituato a vedermi in questa veste, ma agli inizi ho iniziato la mia carriera, quando ancora non ero una persona nota, con ruoli drammatici. La comicità per me è arrivata in un secondo momento.



C'è del suo in Salieri?

Certo! Rispetto al Salieri del film ho messo dentro una dose di ironia, la mia tipica ironia.



E' legato al personaggio?

Sono particolarmente legato a tutto il testo teatrale. Venticinque anni fa feci il provino per interpretare Mozart, ma non fui accettato. Essere tra i protagonisti dello stesso testo è per me come una rivalsa! Ovvio che per motivi d'età oggi sono più idoneo per Salieri che per Mozart (ride,ndr)! Inoltre il film di Milos Forman è uno di quelli che ho amato di più.



Definisce, oggettivamente, Mozart un grande genio. Quale, secondo lei, è l'ultimo genio dei nostri tempi?

Steve Jobs, senza dubbio.



Artisticamente, chi l'ha scoperta?

Pippo Baudo. La stessa sera, al locale Refettorio di Milano, scoprì me e Beppe Grillo. Baudo andava spesso a vedere i giovani emergenti e quella sera apprezzò noi, che ci esibivamo singolarmente. Da lì ci portò con lui nel mondo televisivo.



Il trio: lei, Anna Marchesini e il marchigiano Massimo Lopez.

Premetto che come trio ci siamo sciolti per nostre singole scelte, senza rancori o motivi di litigio. Siamo sempre in contatto. Per quanto riguarda Anna Marchesini, donna forte, l'ho incoraggiata moltissimo nel suo desiderio di ritornare a teatro, tanto che adesso sta portando in scena al Piccolo di Milano una sua lettura teatrale.



Qual è il primo ricordo che le viene in mente?

Cesena, il debutto a teatro del Trio. In Tv avevamo un grande seguito ma il teatro fu per noi un azzardo. Ricordo lo stupore di una fila lunghissima all'ingresso, io ero convinto che tutta quella gente fosse per la mostra del foyer del teatro.



Ama le Marche?

Amo ritornare ogni volta. Una delle prime tappe con il Trio fu a Fabriano. Ci sentimmo coccolati...



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