​Stasera al PalaRossini di Ancona
arriva Brignano con “Evolushow”

Enrico Brignano
Enrico Brignano
di Stefano Fabrizi
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Giovedì 15 Gennaio 2015, 10:34 - Ultimo aggiornamento: 22:19
ANCONA - Stasera arriva Enrico Brignano al PalaRossini di Ancona. La data di questo giovedì 15 gennaio era attesa per i tanti ammiratori del comico toscano che presenterà con il suo “Evolushow”. (Inizio ore 21 - biglietti ancora disponibili).



Dopo anni di comicità "intimista" - "Sono romano ma non è colpa mia", "Tutto suo padre", "Tutto suo padre ... e un po' sua madre" - da dove nasce l'esigenza di allargare lo sguardo e ripercorrere le tappe dell'evoluzione umana che ci hanno portato ad essere così dipendenti dalla tecnologia?

Del nostro presente ipertecnologico, mi divertono i paradossi e le contraddizioni. Siamo la generazione con più applicazioni - Facebook, Twitter, Instagram, Linkedin, Skype, Whatsapp ... - ma che si applica di meno. Abbiamo un'infinità di domande ma, per tutte, sembriamo avere sempre e solo una risposta: internet. Mio malgrado, ho imparato anch'io a convivere con la tecnologia. La gente mi ferma e, con lo smarthphone in mano, mi dice: "Ti seguo sempre. Facciamo una foto?". Le ho contate e, mediamente, ne faccio venticinque al giorno! Significa che se domani non esco di casa perché ho la tosse, ne devo fare cinquanta, per recuperare quelle del giorno prima! Alle volte, le fotografie me le chiedono senza nemmeno sapere il mio nome e qual é il mio lavoro. La gente spesso dice di conoscermi solo perché mi ha visto in televisione.



Anche riportare "Rugantino" oltreoceano deve essere stata una bella scarica di endorfine...

La scommessa era già stata vinta cinquant'anni fa. Certo, nel 1964, approdare per la prima volta in America con una commedia musicale italiana era considerato un esperimento coraggioso. Garinei diceva che era come "andare a vendere orologi in Svizzera". Per me, è stato come tornare alla conquista di Broadway… un'emozione forte. Più di 9.000 persone in tre giorni, italo americani che non parlavano neanche più l'italiano, ma leggevano i sottotitoli in inglese, è venuta ad applaudirci a Broadway regalandoci un'emozione indimenticabile.



La conclusione trionfale del "Rugantino tour" a New York, dovrebbe far riflettere sulle potenzialità della commedia italiana. Rugantino ha anche vinto il Biglietto d'Oro 2013.

Peccato che la tendenza, in Italia, sia considerarla alla stregua di un'utilitaria invece che di una fuoriserie. Eppure, la commedia italiana non ha uguali nel mondo. Chi meglio di noi riesce a condensare in una solo sceneggiatura il saper vivere, il saper non vivere e, ancora, il sapere di non saper vivere? Il dramma è che non ne siamo consapevoli, altrimenti non compreremmo i diritti d'autore delle commedie francesi.



Del Brignano fantasista, il pubblico, in uno dei suoi ultimi spettacoli, ha conosciuto anche il lato fragile…

Il comico potrebbe sembrare immortale ma non è così. Tutti quanti siamo legati ineluttabilmente alla vita e alla morte. Per questo, quando tre anni fa ho perso mio padre, ho preferito salire sul palco e raccontare al pubblico tutta la verità. Sulla locandina di "Tutto suo padre" ci sono io con la mano destra, sul cuore. Quel modo di raccogliere le dita, come se dentro ci stesse un segreto, era un gesto di papà.
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