​Riaperta la Porta dei Monaci
chiusa da Napoleone

​Riaperta la Porta dei Monaci chiusa da Napoleone
2 Minuti di Lettura
Sabato 19 Aprile 2014, 12:57 - Ultimo aggiornamento: 12:58
CHIARAVALLE - La storia di Chiaravalle strettamente legata a quella dei monaci cistercensi. Furono loro che nel XII secolo, nell'allora inospitale selva castagnola, edificarono l'abbazia e diedero impulso al primo insediamento abitato.

E' anche per questo che è stata salutata con interesse ed entusiasmo la "buona novella" della riapertura della Porta dei Monaci, che consentirà la comunicazione tra il chiostro e la chiesa e viceversa, annunciata ieri in un incontro cui hanno preso parte il parroco don Giuseppe Giacani, l'ing. Stefania Copparoni, la dirigente scolastica del Liceo Artistico "Mannucci", prof. Giulietta Breccia, Massimo Bitti ed il prof. Valerio Valeri. "E' l'inizio del Progetto Comunità Accogliente - dice il parroco don Giuseppe - che prevede il restauro completo dell'abbazia e del chiostro". La riapertura della Porta dei Monaci, chiusa da Napoleone quasi a voler interrompere qualsiasi forma di contatto tra la gente e Dio, ha significati culturali, artistici e religiosi. "Prima di tutto - dice il parroco - vogliamo riportare alle origini la nostra abbazia, farla tornare allo scopo per cui era nata, infatti la Porta mette in comunicazione il chiostro con la chiesa, come a significare che la dimensione della preghiera e quella del lavoro, la dimensione umana e quella spirituale devono andare di pari passo, a seconda dei momenti della giornata. Il Vangelo di San Luca esorta ad entrare dalla porta ed indica a noi cristiani che non si può fare a meno di passare dal chiostro all'abbazia".



L'intervento è stato sovvenzionato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi e per la concreta realizzazione è stato indetto un concorso di idee tra gli studenti dell'Istituto d'Arte Mannucci. "E' stata una grande opportunità offerta ai ragazzi - dice la preside Giulietta Breccia - che hanno studiato la storia cistercense, hanno lavorato, creando elaborazioni grafiche in bozzetti ed anche in 3D. I docenti Giorgio Pagnoni e Valerio Valeri hanno lavorato molto con i loro studenti anche fuori dall'orario scolastico, sviluppando l'aspetto relazionale, quello dell'orientamento professionale: i ragazzi si sono trasformati in ingegneri ed architetti in erba utilizzando vari materiali e riscoprendo lo spirito della "bottega" di un tempo". L'ing. Stefania Copparoni, progettista dell'intervento insieme all'ing. Diego Cesaretti ed all'arch. Mauro Gastreghini, ha sottolineato come nei cistercensi sia presente il rapporto tra la realtà fisica e spirituale e la Porta riconduce alla perfezione assoluta, basata sul quadrato, che rappresenta le 4 dimensioni di Dio, larghezza, lunghezza, altezza, profondità. Si fonde così antico e moderno in quella che è una sfida che sembra essere già vinta.
© RIPRODUZIONE RISERVATA