BRUXELLES - L'assemblea politica del Ppe è pronta a discutere oggi una sospensione del partito del premier ungherese Viktor Orban, Fidesz piuttosto che l'espulsione. Lo si apprende da fonti vicine al leader dei Popolari Manfred Weber secondo le quali Fidesz in base a tale proposta potrebbe perdere il diritto di voto in tutte le riunioni del partito e quello di proporre candidati per i posti.
Secondo le stesse fonti Orban avrebbe reagito in parte a tutte e tre le condizioni poste da Weber: vale a dire scusarsi con i suoi alleati, fermare la campagna anti-Ue e quella riguardante l'università di Soros. Ieri un esponente del governo bavarese, Florian Herrmann, ha reso noto di avere ricevuto una lettera del premier ungherese, riferisce la Sueddeutsche Zeitung, nella quale l'offerta di trasferire alcuni corsi di laurea della Ceu - l'università dell'Europa Centrale fondata da Soros - è stata "accettata con gratitudine" da Viktor Orban. Nei giorni scorsi il presidente del Ppe Joseph Daul aveva paventato la possibilità di un compromesso su Orban che prevedeva una sospensione di alcuni mesi di Fidesz dal Gruppo. Se la sospensione dovesse essere approvata sarebbe la seconda che i Popolari europei la utilizzano.
"Consiglio ai miei amici del Ppe di espellere Fidesz, il partito di Orban". Lo ha detto il presidente della Commissione europea Jean Claude Juncker in un'intervista alla radio tedesca. Proprio Juncker è apparso nei manifesti della campagna elettorale anti-Ue di Orban in Ungheria, insieme al miliardario George Soros. A quanto si apprende da fonti vicine al leader dei Popolari Manfred Weber, l'assemblea politica del Ppe è pronta a discutere oggi una sospensione del partito del premier ungherese Viktor Orban, Fidesz, piuttosto che l'espulsione. Secondo le fonti, Fidesz in base a tale proposta potrebbe perdere il diritto di voto in tutte le riunioni del partito e quello di proporre candidati per i posti.