Petra Valentini torna ad Ancona
con Servillo: «E' la sfida di crescere»

Petra Valentini torna ad Ancona con Servillo: «E' la sfida di crescere»
di Lucilla Niccolini
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Venerdì 9 Marzo 2018, 13:46
Quanti palpiti per Petra Valentini, nel tornare ad Ancona, dove ha calcato per la prima volta le assi del palcoscenico. E per di più, protagonista di “Elvira” con Toni Servillo. “Ero incredula, mentre scendevo alla stazione, e percorrevo di nuovo queste strade per andare allo Sperimentale”.

Chissà quanti ricordi, Petra.
«In questo teatro mi sono esibita da bambina nei primi saggi di danza classica, e sono tornata tante volte col Teatro del Canguro con i miei genitori. Entro ora da interprete di uno spettacolo come questo, sul mestiere dell’attore, accanto a un protagonista come Servillo. Non ci si rende conto dei propri progressi finché non si rivedono luoghi e persone che ci hanno tenuto a battesimo».

Che accoglienza ha ricevuto in questi giorni ad Ancona?
«Già da prima che arrivassi, sono stata tempestata di telefonate e sms da parte di tanti, dal farmacista all’edicolante, che avevano visto il mio viso sulle locandine di Marche Teatro. E poi i miei compagni di scuola del Rinaldini. Una gioia immensa, e una grande responsabilità».

Che emozione, sapere che alla fine delle severissime selezioni era stata scelta proprio lei?
«Ero a casa ad Ancona con i miei. Avevo spento il cellulare perché l’ansia mi divorava. E quando l’ho riacceso ho trovato una chiamata di Costanza Boccardi, l’aiuto regista di Toni. C’erano gli Europei di calcio e dalla tivù mi arrivavano le note dell’Inno di Mameli, mentre Costanza mi diceva: “Servillo ti ha scelta per la sua Elvira!”. Ma non mi sono resa conto fino in fondo del privilegio e dell’impegno che mi aspettava, finché non ho saputo che con questa “Elvira” saremmo andati a Parigi, in quel teatro, l’Athenée, dove Jouvet aveva tenuto le sue lezioni».

Com’è lavorare con Servillo?
«Una sfida. Non solo con lui, più ancora con me stessa: la sfida di crescere, di superarmi. Uno stimolo costante, che continua. Per Ancona, infatti, Servillo ha voluto rivedere parecchie cose. Ha visionato le registrazioni di alcune repliche e, pur senza cambiare molto, ha optato per un’interpretazione più determinata. Lui è sempre in crisi, appena coglie una sensazione di scomodità, di disagio, cambia… Impensabile in altre compagnie, con altri registi. Non smette di voler migliorare».

Cosa ti è stato chiesto di fare ai provini?
«Nel primo, il monologo di Elvira, così com’è stato scritto da Molière. Nel secondo, la seconda scena della Lezioni di Jouvet, trascritte dalla Brigitte Jacques».

Una principiante credibile?
«No, perché Claudia, l’attrice ebrea con cui Jouvet tenne le prove nel ‘40, era già al terzo anno del Conservatoire di Parigi. Era un’allieva con molte potenzialità».

Qual è il momento per te più duro dello spettacolo?
«Sempre. È quello che chiede Jouvet, che pretende Servillo: sempre all’erta, pronta come un gatto che sta per saltare da un tetto all’altro. Più che il monologo, sono difficili i silenzi: ascoltarlo in scena mentre Servillo spiega, e dare un senso al mio silenzio».

E quello più esaltante?
«Quando si avvicina molto a me, talmente appassionato dalla sua lezione che quasi mi tocca: un momento di forte relazione tra noi, maestro e allieva».


 
Fino a domenica allo Sperimentale
Ha frequentato il Liceo Classico Rinaldini, Petra Valentini, classe 1989, fino a domenica allo Sperimentale di Ancona in “Elvira” di e con Toni Servillo. Ha esordito nel 2004 con il Centro Teatrale, la compagnia giovanile fondata da Aldo Buatti. Ha interpretato da studentessa una bambina ne “I persiani” di Eschilo, un messaggero nell’”Ippolito” di Euripide; infine, nel 2006 il ruolo eponimo nell’”Alcesti”. E qui Petra, nella donna che muore al posto del marito, dimostrava già di possedere un’energia interpretativa forte e accorata. Si è poi diplomata alla Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi di Milano. Ha tenuto laboratori con Filippo Timi, Maurizio Schmidt, Andrea de Rosa, Massimo Popolizio. È stata candidata come miglior attrice emergente per le Maschere del Teatro italiano.
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