Dal merletto al tombolo: turismo slow
da Offida fino a Forte dei Marmi

Dal merletto al tombolo: turismo slow da Offida fino a Forte dei Marmi
di Saverio Spadavecchia
4 Minuti di Lettura
Venerdì 4 Maggio 2018, 12:35
Dal merletto a tombolo alla satira, dalle colline marchigiane al mare toscano. Un viaggio per “assaporare” il primo sole di primavera tra cultura e mare, all’insegna del turismo “lento”.
 


1 Il via da Offida
Primi passi da muovere nella cittadina di Offida a poca distanza da Ascoli Piceno il santuario di Sant’Agostino e la Chiesa Collegiata. Obbligata anche una tappa al museo del merletto a tombolo, antica tradizione del territorio e tratto distintivo cittadino. C’è poi museo archeologico “Guglielmo Allevi”. Con reperti del paleolitico, neolitico, età del bronzo e della civiltà picena custoditi all’interno del palazzo comunale. C’è poi la chiesa di Santa Maria della Rocca, posta al confine occidentale dell’abitato e al centro della storia della seconda guerra mondiale quando, tra il 16 ed il 18 giugno 1944, alcuni militari tedeschi minarono completamente la chiesa affinché le macerie fossero di intralcio agli alleati, ma nessuna delle trenta mine esplose e gli abitanti attribuirono l’episodio ad un miracolo della Vergine. Ma non c’è solo cultura perché il piceno è terra di vini. Qui la realtà vitivinicola può contare su una Docg “Offida” caratterizzata da tre tipologie: Pecorino, Passerina ed Offida Rosso e su 3 Doc: Rosso Piceno, Falerio e Terre di Offida. Direzione Perugia. 170 km.
 
2 Tappa a Spoleto
Di antica origine romana, la città del festival dei due mondi è stata antica capitale dei duchi longobardi. Punto di partenza ideale la rocca Albornoziana, ben visibile e posta a “protezione” della città. La Rocca, simbolo della città, è contraddistinto dal cortile d’onore, con il museo nazionale del e dal cortile delle armi, con un teatro all’aperto. Altro luogo iconico il ponte delle torri, che unisce la rocca e il Monteluco. 230 metri di lunghezza ed 82 metri di altezza. Di origine discussa, ma sembra che sia stato eretto tra il duecento ed il trecento, dopo il saccheggio della città da parte del Barbarossa. C’è poi il gioiello poco distante: la chiesa di San Salvatore, dal 2011 patrimonio UNESCO e parte del sito seriale legato alla presenza longobarda in Italia. C’è poi la piazza del Duomo, con la cattedrale di Santa Maria Assunta, con affreschi del Pinturicchio e di Filippo Lippi. Spoleto è anche la città del del Festival dei Due Mondi, la “creatura” del Maestro Giancarlo Menotti, che proprio quest’anno taglierà il traguardo delle 61 “primavere”. 61 circa anche i km anche per raggiungere Perugia.
 
3 Nel capoluogo umbro
Piazza IV novembre: parte da qui il viaggio nel capoluogo regionale umbro. Ma non c’è solo questo da vedere in pieno centro a Perugia, perché a pochi passi ecco la cattedrale di San Lorenzo ed il monumentale palazzo dei priori. Proprio al suo interno ecco custoditi i tesori della galleria nazionale dell’Umbria. Costruita nel 1345, la Cattedrale di San Lorenzo è caratterizzata dalla curiosità che il lato della chiesa che si affaccia sulla piazza è in realtà la fiancata laterale. Decorata soltanto nel lato inferiore da una trama geometrica di rombi di marmo rosa e bianco, l’ingresso si trova in Piazza Danti. Nel chiostro ha sede il museo capitolare. Da vedere anche, poco lontano, la basilica da San Pietro. Tappa impegnativa: 250 km attraversando la Toscana fino a raggiungere la provincia di Lucca e Barga.
 


4 Barga slow
Barga fa del turismo la sua bandiera, così come quelle di città slow e bandiera arancione che sventolano nel piccolo borgo della provincia Lucca. I primi passi si devono muovere attraversando la porta reale, fino a raggiungere il monastero delle clarisse di Santa Elisabetta (sec. XV), che custodisce una bellissima pala d’altare della scuola dei Della Robbia e un Crocifisso quattrocentesco. Prossima tappa quella che prevede di addentrarsi nella parte più alta del castello, scorgendo da distanza la mole del duomo di San Cristoforo. La primitiva costruzione risale a prima dell’anno 1000. Ultimi 57 km, attraversando il parco delle alpi apuane.
 
5 Arrivo a Forte dei Marmi
Spiaggia, verde e movida. Queste le caratteristiche di Forte dei Marmi, caratterizzata dalla fortezza granducale voluta dai Lorena. Una pianta quadrangolare e su uno dei due lati è addossato un bastione che culmina con una terrazza. All’interno è conservato il museo della satira e della caricatura: uno dei più importanti del mondo nel suo genere. Istituito nel 1997 è centro dove vengono conservati ed esposti materiali contenenti la storia della satira e della caricatura mondiale. La proposta contenuta è di oltre 4.000 disegni originali di artisti nazionali ed internazionali. Una biblioteca da 1.000 volumi specialistici, una emeroteca con giornali e riviste ed una videoteca con funzioni di archivio multimediali.
© RIPRODUZIONE RISERVATA