Nelle Marche si rivivono la Passione
ed il dolore per la morte del Giusto

Nelle Marche si rivivono la Passione ed il dolore per la morte del Giusto
5 Minuti di Lettura
Venerdì 30 Marzo 2018, 11:48
Una terra che rivive la Passione di Cristo sulla propria pelle. Queste sono le Marche oggi. Una comunità che celebra i giorni della Pasqua di Resurrezione come scintilla di fede, comunione con i fedeli che condividono una tradizione che si perde negli anni. Ogni anno una tradizione che si rinnova ricordando i 3 giorni che cambiarono il mondo. Oltre alla celeberrima Turba di Cantiano ecco alcune delle rappresentazioni marchigiane previste per oggi.
 


Loreto
La morte del Giusto a partire dalle ore 20.30, alla ricoperta del processo e della Passione. Promossa dalla parrocchia di San Flaviano e giunta alla quarantunesima edizione, coinvolgerà centinaia di figuranti, e l’intera città di Loreto. Dal processo (piazzale della parrocchia di S. Flaviano), alla Via Crucis lungo la via principale di Villa Musone, sino al Calvario (a metà del colle lauretano). Dopo la condanna del Cristo parte il corteo della Via Crucis. La Croce è seguita da un gruppo di crociferi generici: un fiume di dolore che unisce quello del Cristo a quello dell’umanità. Man mano che ci si avvicina verso la collina del Calvario, il fiume di dolore s’ingrossa raccogliendo, con la cadenza delle stazioni, gruppi di tossicodipendenti, donne e madri, bambini con le loro croci bianche a simboleggiare la sofferenza degli innocenti, e ancora croci di immigrati a rappresentare un’umanità alla ricerca della sopravvivenza. La Morte del Giusto si tiene ogni anno alle pendici del colle Lauretano, nella frazione di Villa Musone, e viene dedicata ai sofferenti, ai meno fortunati, a quanti hanno portato o portano la Croce di Cristo.
 
Mogliano
È alla 56esima edizione la Passione di Cristo di Mogliano, una delle più antiche rievocazioni, dove le piazze e le vie si illumineranno ancora una volta per far rivivere le ultime ore della vita di Gesù Cristo. La storica rievocazione della Passione di Cristo di Mogliano è un evento religioso e scenico fra i più originali delle Marche in questo genere: la prima edizione è datata 1962. A partire dalle ore 21 le luci del paese si abbasseranno fino a spegnersi, con le piazze e i vicoli come quadri per rivivere le ultime ore della vita di Gesù Cristo. La Rievocazione inizia con la rappresentazione dell’ultima cena, il processo davanti a Ponzio Pilato al termine del quale parte il corteo degli oltre trecento figuranti della Via Crucis che sfilano da Via Roma, la via principale del paese, fino al Santuario del Santissimo Crocifisso, dove Cristo muore insieme ai due ladroni. Seguirà la processione religiosa.
 
Apecchio
A pochi chilometri da Apecchio (Serravalle di Carda) si svolgerà la nuova edizione della “Passio” dove le strade del centro storico sono animate da figuranti e antiche botteghe dei mestieri, lungo il percorso che arriva fino al monte della crocifissione. Qui il racconto diventa emozione e l’emozione diventa fede: in questo momento ognuno di noi, nel suo intimo, vive la Morte di Gesù in un’atmosfera carica di partecipazione. Il lavoro è curato in tutti gli aspetti a partire dalla recitazione, con un’attenta preparazione degli attori che interpretano gli episodi principali della Passione di Gesù Cristo. Altrettanto impegno nella scelta delle musiche e degli effetti di luce, realizzati con attrezzature professionali. La scenografia luminosa si fonde in modo emozionante con le vivide fiamme delle torce, disposte lungo tutto il percorso nelle vie del paese. Appuntamento questa sera a partire dalle ore 21.
 
Sassoferrato
Ecco poi Sassoferrato, la città attraversata dal fiume Sentino, con la Processione del Cristo Morto che si andrà a muovere lungo le vie del centro storico del borgo e del castello. La Processione del Cristo Morto, insieme a quella della Passione che si svolge negli anni dispari, è un’usanza ben consolidata del Venerdì Santo sassoferratese. Una storia che affonda le sue radici nel tredicesimo secolo. Protagonisti i penitenti, meglio noti come “Sacconi”, caratterizzati da un lungo saio bianco, stretto in vita da un cordone. Altra particolarità il cappuccio con due fori per gli occhi, e nelle mani i simboli della Passione. L’evento sarà a cura della Pro Loco Sassoferrato e della Congregazione dei Sacconi. Ad accompagnare l’incedere della Processione ci sarà il Gruppo Strumentale Città di Sassoferrato. Il via a partire dalle ore 21 dalla trecentesca Chiesa di San Francesco e, dopo aver percorso il centro storico del Castello, si farà poi una breve sosta in Piazza Bartolo per poi andare verso il castello per concludere la processione presso la chiesa di San Pietro.
 
Cagli
Una storia antichissima quella della processione del Cristo Morto di Cagli, che si tiene da quasi 500 anni. Una tradizione che è organizzata dalla confraternita di San Giuseppe e del SS. Crocifisso che invita le altre quattro confraternite cittadine. Dopo la deposizione di Cristo e una breve processione verso la chiesa di San Giuseppe, Maria si stacca dal corpo di Cristo per essere trasportata dalla Compagnia della Madonna del Buon Consiglio nella chiesa di San Bartolomeo dove rimarrà fino alla sera. Il simulacro viene adagiato sotto un baldacchino di tessuto nero. I ricami in argento rappresentano i simboli della Passione. Quando cala la sera ecco la processione che apre la strada al carro del Cristo Morto. Scalzi in segno di penitenza e incappucciati perché la carità non ammette esibizionismo.
 
Monte San Pietrangeli
A partire della ore 21 ecco andare in scena la sacra rappresentazione della passione e morte di Gesù. Tutto viene ambientato all’interno del centro storico di Monte San Pietrangeli, trasformato per l’occasione in un’ampia scenografia, con bracieri e fiaccole. Unica al mondo è l’illuminazione, invenzione anch’essa del Fontana nella seconda metà dell’800, con centinaia di lumini in vetro colorati. Sono oltre 250 i figuranti con vesti conformi ai modelli e ai tessuti dell’epoca così come i finimenti e le bardature dei cavalli e gli armamenti dei soldati. La rappresentazione ha inizio di fronte alla chiesa dei SS. Lorenzo e Biagio, location del processo e della crocifissione. Gesù davanti a Kaifa e al Sinedrio, Gesù alle prese con Ponzio Pilato e Barabba, la condanna a morte, la Via Crucis e la crocifissione sul Golgota.
 
Monterubbiano
Come ogni anno pari il Venerdì Santo a Monterubbiano si caratterizza con la solennità della processione del Cristo Morto. Il simulacro in cartapesta gessata del Trecento viene portato in processione per le vie del paese adagiato su una bara del Seicento. La bara del Cristo Morto è decorata con velluti pregiati ed è poggiata su un carro artistico realizzato su tre livelli. Il carro con la bara del Cristo Morto è accompagnata da donne vestite a lutto, figuranti romani e i membri della locale Confraternita di Maria Santissima del Suffragio. La tradizione di questa forma di pietà popolare risale a prima del 1300. La rievocazione ha inizio il primo pomeriggio, intorno alle 15, con la predicazione delle ultime parole pronunciate da Gesù in Croce.
© RIPRODUZIONE RISERVATA