Da Rossini a Pavarotti fino a Pinocchio:
un giro da brividi da Pesaro a Modena

Da Rossini a Pavarotti fino a Pinocchio: un giro da brividi da Pesaro a Modena
di Saverio Spadavecchia
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Venerdì 13 Aprile 2018, 13:15
Si parte da Rossini e dalle Officine Benelli per arrivare a Modena e raccontare le gesta di Pavarotti ed Enzo Ferrari. Un viaggio tra storia e storie italiane, attraversando il territorio etrusco e la terra natale del burattino più famoso del mondo: Pinocchio.
 


1 -Partenza da Pesaro
Partenza da piazza del popolo per poi dirigersi verso palazzo Mosca, custode dei musei civici. La collezione museale è disposta nelle cinque sale del primo piano di Palazzo Mosca. La prima sala ospita uno dei capolavori del Rinascimento italiano: la Pala dell’Incoronazione della Vergine di Giovanni Bellini. Da vedere necessariamente la casa museo di Rossini e i mille metri quadrati delle “Officine Benelli”. Nei locali della vecchia fabbrica sono oggi in esposizione permanente 150 motociclette Benelli e MotoBi. Ora verso la Toscana, traguardo Monterchi a 147 km lungo la strada provinciale 3.
 
2 Nelle terre di Piero
La prima sensazione appena arrivati a Monterchi (Arezzo), nelle terre di Piero della Francesca, è quella di essere all’interno di uno dei paesaggi più dolci e suggestivi d’Italia. Oasi di pace, dove chi arriva in questo piccolo borgo si trova cullato tra le colline di Marche, Umbria e Toscana. Avvicinandosi al centro storico sembra quasi di ritrovarsi fuori dal tempo, in una dimensione quasi sospesa, atemporale. Il piccolo borgo toscano è famoso in tutto il mondo per la cappella di Santa Maria di Momentana, luogo d’origine del capolavoro di Piero della Francesca “La Madonna del Parto”. Un affresco ora conservato all’interno del museo omonimo, staccato dai muri della chiesa nel 1911 e poi dal 1992 trasferito nell’attuale sede. Un’opera meravigliosa, che colpisce per la bellezza e la purezza del tratto. Direzione Cortona, alla scoperta degli etruschi in 42 km.
 
3 Tappa a Cortona
Cortona (Arezzo) respira ancora oggi la stessa aria respirata dalla popolazione etrusca, che vive ancora tra musei, mura e palazzi di grande suggestione. D’obbligo iniziare la visita con un passaggio nella centralissima piazza della Repubblica dove spicca il trecentesco del palazzo del capitano del popolo ed il palazzo comunale. Punto di sicuro interesse il Maec, museo dell’accademia etrusca. Notevole il meraviglioso lampadario, i bronzetti della collezione, la sezione egizia, la biblioteca settecentesca, mentre al piano terra si può apprezzare la storia degli insediamenti etruschi e romani del territorio con l’esposizione dei reperti archeologici più importanti, come i bronzi di Trestina e di Fabrecce, i corredi dei tumuli della pianura di Cortona, la tabula Cortonensis, i materiali della villa romana di Ossaia. Ora direzione Collodi, 170 km.


 
4 A casa di Pinocchio
Frazione del comune di Pescia, Collodi (Pistoia) è un borgo medievale, legato al nome di Carlo Lorenzini, autore di Pinocchio. Lo scrittore fiorentino, la cui madre era originaria del paese, vi trascorse parte dell’infanzia e ne assunse il nome, firmandosi Carlo Collodi. E proprio il parco è concepito come parco tematico per l’educazione dell’infanzia, non è il consueto parco di divertimenti, ma piuttosto un luogo in cui si ha la sensazione di ripercorrere una fiaba vivente all’interno di un percorso scandito da connubio tra arte e natura. Vicino all’ingresso si incontra la scultura di Emilio Greco di “Pinocchio e la Fata”, presso un’aiuola sistemata a disegnare l’effigie del celebre burattino. Ed ora verso Modena, lunga la ss12. 143 km attraversando anche Maranello, capitale della passione motoristica tricolore.
 
5 Arrivo a Modena
Modena, terra di cultura, buona tavola, motori e musica. Città patrimonio Unesco, dove Duomo, Torre civica e Piazza grande sono dal 1997 inserite nell’elenco dei patrimoni dell’umanità. Il duomo è un capolavoro dello stile romanico, la cattedrale è stata edificata dall’architetto Lanfranco nel sito del sepolcro di san Geminiano, patrono di Modena, dove in precedenza, a partire dal V secolo, erano state già erette due chiese. Nella cripta del duomo si trovano le reliquie del santo, conservate in una semplice urna del IV secolo ricoperta da una lastra di pietra e sorretta da colonne di spoglio. Tappe obbligate il museo “Enzo Ferrari” e la “Casa Museo Luciano Pavarotti”. Due modenesi indimenticabili per tenacia, passione e talento. Da vedere anche la galleria estense che conserva capolavori di Correggio, Guido Reni, El Greco, Guercino, Tintoretto. Di interesse anche il museo della Figurina: la citta emiliana è legata all’azienda che ha reso celebri i calciatori italiani. Il museo è nato per volontà di Giuseppe Panini fondatore dell’omonima azienda.
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