Dalle streghe di Polverigi a Populonia
seguendo le antiche vie degli Etruschi

Dalle streghe di Polverigi a Populonia seguendo le antiche vie degli Etruschi
di Saverio Spadavecchia
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Venerdì 19 Gennaio 2018, 13:15
Dalle “streghe” di Polverigi alla radice etrusca della Toscana. Un viaggio da costa a costa riscoprendo panorami poco noti al grande pubblico.


 
1 Il via da Polverigi
Polverigi nasce intorno all’anno 1000. Il suo castello è esistente dal 1198 e la sua posizione tra i paesi più importanti della zona (Ancona, Osimo, Jesi), fanno sì che sia teatro della pace del 1202 firmata da 27 Comuni. Altra traccia importante nella sede municipale: in una parete è raffigurato un affresco (la Crocefissione) di scuola marchigiana del ‘400 attribuito a Giovanni Antonio Bellinzoni da Pesaro. Uscendo da Polverigi ci si imbatte nella Villa Nappi, un tempo monastero e poi abitazione dei Conti Nappi. Oltre il verde e il silenzio, all’interno troviamo la piccola chiesa del SS. Sacramento probabilmente costruita nella seconda metà del XIII sec. Ed ora 160 km verso Città della Pieve.
 
2 L’antica Pieve
A Città della Pieve è d’obbligo partire dal belvedere della rocca con la vista si allarga ad est fino al Montarale (mt. 853). In lontananza si vede Perugia che sovrasta la Valle del Nestore. Ci troviamo sulla Torre del Frontone (ora in gran parte mozzata) detta anche del Soccorso, in quanto tramite un’apertura, (oggi tamponata), ma un tempo munita di ponte levatoio, le truppe perugine avevano massima libertà di accesso e di uscita. Da visitare il centro storico, con il palazzo della Corgna che raccoglie il museo di storia naturale e del territorio, di proprietà comunale. C’è poi la cattedrale dei Santi Gervasio e Protasio, dove sorgeva l’antica Pieve, chiesa con il fonte battesimale, edificata probabilmente intorno al sec. VIII d.C. Ed ora km 60 km circa in direzione Sinalunga.
 
3 Ecco Sinalunga
Sinalunga, che sorge sulle colline che separano la Val di Chiana dalla Valle dell’Ombrone, si divide in due parti, Sinalunga Paese e Pieve di Sinalunga. Tra i monumenti più significativi ricordiamo la chiesa di Santa Maria delle Nevi e quella di Santa Croce, entrambe risalenti al XVII secolo. Merita una visita il centro storico, in cui svetta il Palazzo Pretorio con la sua torre campanaria. Degna di nota la pieve di San Pietro ad Mensulas. La costruzione si presenta con l’impianto basilicale d’età romanica, con le navate divise da pilastri quadrangolari e la copertura lignea, ma oggi una scarsella quadrilatera sostituisce l’abside originale della quale è ancora visibile l’arco interno d’imposta. La facciata è stata oggetto di un ampio intervento ottocentesco. Nella navata sinistra è un affresco raffigurante la Madonna col Bambino e due santi di artista senese del tardo quattrocento, mentre nel coro è un’Annunciazione dipinta su due tele separate.. Penultima tappa: 99 km in direzione Volterra.


 
4 L’etrusca Volterra
A Volterra il via alla visita da piazza dei Priori, su di essa si affacciano maestosi palazzi tra cui palazzo dei priori da cui il nome, il palazzo vescovile, palazzo Incontri e palazzo pretorio. Da vedere il museo etrusco Guarnacci, museo che custodisce urne funebri del periodo ellenistico ed arcaico. Alabastro e tufo i materiali principali. Il museo Guarnacci è uno dei più antichi musei pubblici d’Europa: nasce nel 1761 quando il nobile abate Guarnacci (Volterra 1701-1785) che donò il suo ingente patrimonio archeologico, raccolto in anni di ricerche e acquisti, al “pubblico della città di Volterra”. La donazione comprendeva anche una biblioteca ricca di oltre 50.000 volumi. Di sicuro interesse la fortezza medicea, costruita sul più alto ripiano del monte volterrano, è costituita da due corpi di fabbrica, la rocca antica e quella nuova, uniti insieme da una doppia cortina, coronata da un ballatoio sorretto da archetti pensili (bertesche) il cosiddetto cammino di ronda, mentre all’interno forma un vasto piazzale. Ultima tappa Populonia: 87 km.
 
5 L’arrivo a Populonia
Perla etrusca sul Tirreno e frazione di Piombino, Populonia è celebre per Il parco archeologico di Baratti e Populonia, museo all’aperto che ricorda l’imponenza della città industriale etrusca. Dominano il golfo i resti dell’acropoli della città antica. Culturalmente e funzionalmente connesso al Parco archeologico di Baratti e Populonia, il museo rappresenta il principale polo espositivo del Sistema dei Parchi della Val di Cornia ed illustra le trasformazioni legate al popolamento del promontorio dalla preistoria fino all’età moderna, passando attraverso il periodo etrusco. E’ sito nel palazzo nuovo, nel centro storico della poco distante Piombino, all’interno della “Cittadella” fortificata, alla cui progettazione contribuì Leonardo Da Vinci.
 
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