Da Mercatello a Cesena passando
per San Leo sulle tracce dei Malatesta

Da Mercatello a Cesena passando per San Leo sulle tracce dei Malatesta
di Saverio Spadavecchia
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Venerdì 9 Marzo 2018, 13:46
Alla riscoperta di un territorio legato da vicinanza, cultura ed una voglia di vivere la realtà odierna rimanendo legati ad una storia che parte anche da prima degli antichi romani. Arte, storia, cultura e buona tavola tra Mercatello sul Metauro e Cesena.



1 Il via da Mercatello
Mercatello sul Metauro (Pesaro-Urbino) sorge tra due solchi d’acqua, il Metauro e il torrente Sant’Antonio. Ha mantenuto nel nucleo storico parte dell’aspetto medioevale, ed è un piccolo borgo (premiato dalla bandiera arancione) con alcuni gioielli da visitare ed ammirare. Si parte dalla centrale piazza Garibaldi dove si trova la pieve collegiata. Struttura che conserva ancora la massa muraria della costruzione romanica, con finestrature gotiche e un’antica icona bizantina raffigurante la Madonna delle Grazie in una preziosa teca di legno dorato e dipinto. Da vedere anche il museo della Collegiata, che conserva al suo interno anche ampia collezione di arredi sacri. Molto interessante anche la chiesa di San Francesco con il museo a lei collegato. Al suo interno infatti sono custodite dipinti del XIV e XV secolo, fra cui la grande croce dipinta da Giovanni da Rimini ed il polittico del Baronzio. 45 km verso San Leo.
 
2 Tappa a San Leo
A San Leo (Rimini) prima dell’obbligatoria Rocca ecco il duomo di San Leo o di San Leone. Il sito su cui sorge il duomo, una protuberanza di roccia, era in tempio antichissimi adibito al culto delle divinità. Per quanto riguarda la prima edificazione del duomo, si ebbe nell’ottavo secolo, quando San Leo venne eretta “civitas”, diventando sede di una diocesi. Di questa struttura originaria, permangono numerosi frammenti scultorei, quali i resti del ciborio di san Leone, nei i leoni alati del protiro, che sostengono una colonna della navata. Da visitare il museo d’arte sacra, ospitato all’interno dello storico palazzo mediceo. Una struttura costruita tra il 1517 ed il 1523. Poco distante dall’abitato anche il convento di sant’Igne, del tredicesimo secolo, che ancora conserva all’interno della chiesa un frammento dell’olmo dove San Francesco d’Assisi predicò durante la sua visita a San Leo. Legame che anche oggi è possibile ritrovare sia olmo che il Santo all’interno dello stemma comunale della cittadina romagnola. 34 km ora, verso Longiano.
 
3 Un piccolo borgo
Longiano (Forlì-Cesena) è un piccolo borgo immerso nella Valle del Rubicone dove vigneti, frutteti, oliveti si affacciano sul mare Adriatico. Notevole lo stato di conservazione del centro storico, armonico e conservato ottimamente tanto da vantare una doppia cinta muraria. Importante anche il castello malatestiano del 1200. la Fondazione Tito Balestra con circa cinquemila opere di artisti del Novecento. Il ricco sistema museale comprende anche il Museo d’Arte Sacra, ospitato nell’Oratorio barocco di San Giuseppe. Da vedere anche il teatro Petrella, costruito nel 1876 e restaurato tra il 1980 e il 1986. 75 km verso Premilcuore.
 


4 Arrivo a Premilcuore
Premilcuore (Forlì-Cesena) ha una storia che nasce con i romani, quando secondo la leggenda Premilcuore venne fondata (215 dopo Cristo) dal centurione romano Marcelliano per sfuggire alla vendetta dell’imperatore Caracalla il quale lo riteneva responsabile di aver fomentato una sommossa contro di lui. Premilcuore è anche una delle sedi di uno dei centri visita del parco nazionale delle foreste casentinesi, monte Falterona e Campigna. C’è inoltre il Museo della Fauna del Crinale Romagnolo, dedicato agli esemplari della fauna appenninica. Di notevole interesse anche la pieve di San Martino. Verso Cesena, 61 km.
 
5 Tappa finale a Cesena
Cesena (Forlì-Cesena) è una tappa tra le più consigliate per gli amanti di cultura, buona tavola e vino, Cesena è stata storicamente legata alla signoria dei Malatesta, che portò ad un periodo di notevole splendore e donò alla città inestimabili ricchezze culturali, architettoniche e artistiche tuttora apprezzabili. Tra i suoi tesori d’arte, la biblioteca Malatestiana, e la rocca Malatestiana, una delle più imponenti della Romagna. Di sicuro fascino sono poi i misteriosi camminamenti interni alle mura, gli spalti, le antiche prigioni, l’esposizione delle armi da giostra. Poi il centro storico: piazza del popolo e la fontana Masini. Senza dimenticare la cattedrale di San Giovanni Battista, con la cappella della Madonna del popolo ed il museo della cattedrale. L’offerta culturale si completa con il museo di scienze naturali, la pinacoteca (che conserva il prezioso dipinto della “Madonna della Pera” di Paolo Veneziano).
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